dalle 17 alle 19

Guerra ai muri ferroviari, presidio in Porta Nuova durante il consiglio comunale straordinario

A Palazzo Frizzoni oggi (21 marzo) consiglio straordinario chiesto dai partiti d'opposizione. In piazza i cittadini e le associazioni ambientaliste per chiedere progetti alternativi e meno impattanti

Guerra ai muri ferroviari, presidio in Porta Nuova durante il consiglio comunale straordinario
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Mentre a Palazzo Frizzoni si discuterà del raddoppio della linea Montello-Ponte San Pietro e del nuovo collegamento ferroviario per l’aeroporto di Orio al Serio, in Porta Nuova i cittadini manifesteranno per sostenere progetti diversi e più sostenibili per la città, alcuni dei quali da oltre un anno al vaglio del Ministero della Transizione ecologica.

L'area attorno al Comune di Bergamo è interdetta a ogni forma di manifestazione, così il presidio (comunicato alla Questura) è stato convocato dalle 17 alle 19, in concomitanza con il consiglio comunale straordinario richiesto da tutti i partiti d’opposizione per discutere delle due infrastrutture, che avranno un impatto particolarmente significativo per chi abita nei quartieri di Boccaleone e San Tomaso, ma anche a Curno e Mozzo.

«Molte opere sono considerate dalla giunta come acquisite e indiscutibili, sebbene sia evidente che non sono le migliori per la città – si legge in un comunicato condiviso da associazioni ambientaliste e comitati di quartiere di Bergamo, Curno e Mozzo -. Ci auguriamo che da questo risveglio delle opposizioni possa nascere un dibattito utile e proficuo. Auspichiamo anche che i due progetti inerenti al sistema ferroviario, portino a riavviare un dialogo con i Comuni contermini perché è necessario un ragionamento unitario di dimensione metropolitana, in cui vengano coinvolti tutti coloro che, a vario titolo, hanno il compito di rappresentare i cittadini fino ai massimi livelli politici e, solo in seguito, i soggetti tecnici. La città chiede di venire rappresentata dai propri amministratori e di non subire le decisioni prese da Rfi, calate dall’alto senza una reale conoscenza dei territori».

«Ci auguriamo che sia il primo passo verso un approccio più democratico, che consenta di compiere una svolta anche in quei progetti che paiono decisamente sbilanciati verso l’interesse del privato, come nel caso di Porta Sud – continua la nota stampa -. Di questo intervento, che trasformerà la città, nessuno sa niente se non attraverso un masterplan di un privato e scampoli di notizie prese dai giornali. Non è sufficiente promettere le sole compensazioni ambientali, senza informare adeguatamente la città dei cambiamenti in atto. Invece di considerare un fastidio chi chiede partecipazione, come è emerso in questi anni, sarebbe molto più semplice ed efficace offrire informazione. Il Pnrr deve rappresentare l’occasione della transizione ecologica, non la ragione per cui si realizza con la fretta qualcosa che va in un’altra direzione, soprattutto dopo che il consiglio comunale ha dichiarato lo stato di emergenza climatica».

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