L'amministratore unico di Aria non si scusa e giustifica i disagi nelle vaccinazioni
Lorenzo Gubian ha parlato (per la prima volta) in Commissione bilancio. E ha provato a giustificare i tanti malfunzionamenti del sistema, spiegando che sin dall'inizio il sistema non era in grado di gestire al meglio la campagna
Pressing dell’unità di crisi per anticipare le vaccinazioni al 18 febbraio, portale inadeguato a gestire le prenotazioni e disguidi «fisiologici» legati ai grandi numeri della platea di beneficiari: «L'errore zero è impossibile e certamente bisogna minimizzarlo».
Per la prima volta dall’azzeramento del Cda di Aria Spa, la centrale acquisti di Regione Lombardia che si è occupata anche, con scarso successo, delle prenotazioni e delle convocazioni per le vaccinazioni anti-Covid, a parlare è il nuovo amministratore unico (e già direttore generale) della società, Lorenzo Gubian.
Lo ha fatto questa mattina (giovedì 25 marzo), intervenendo in Commissione bilancio e spiegando le ragioni dei disservizi che hanno caratterizzato l’ultima settimana di somministrazioni agli anziani ultraottantenni.
Le cause dei problemi
Gubian ha cercato di giustificare i disservizi con l’anticipo delle somministrazioni al 18 febbraio invece che da marzo, come inizialmente annunciato dall’assessore al Welfare Letizia Moratti. In alcuni casi sarebbe stata colpa delle Asst, che fornendo dati sbagliati in merito ai giorni e alle fasce orarie avrebbero causato sovraffollamenti.
Il nuovo amministratore unico di Aria ha ammesso che il portale utilizzato dal Pirellone non avrebbe potuto gestire in modo efficiente la complessa macchina vaccinale. Problematica della quale, stando a quanto dichiarato dal consigliere dimissionario Mario Mazzoleni, sarebbero stati avvisati con largo anticipo anche il presidente Attilio Fontana, la vicepresidente Letizia Moratti e il commissario Guido Bertolaso.
Poste scartate inizialmente
La nuova piattaforma dovrebbe essere operativa ai primi di aprile, ma avrebbe potuto esserlo fin dal principio se Regione non avesse deciso di affidarsi ad Aria. Lorenzo Gubian ha infatti riferito che inizialmente ci si era mossi in direzione del sistema messo a punto da Poste, che però è stato scartato per la mancanza di alcuni servizi, come la gestione del magazzino, quella degli inviti e l'anamnesi. Mancanze che sono state nel frattempo colmate.
Ad ogni modo, Poste non si occuperà di gestire le prenotazioni e le convocazioni degli over 80, che resteranno in capo ad Aria in raccordo con le Ats e le Asst. La somministrazione delle prime dosi agli anziani, secondo quanto promesso in Aula, dovrebbe concludersi l’11 aprile, poi si procederà con i richiami.
L’attacco delle opposizioni
Ai consiglieri di minoranza le risposte date dal neo amministratore unico sono parse però molto evasive. «Una commissione poco utile – commenta il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta -, nella quale chiunque si sarebbe aspettato delle scuse dopo i servizi non resi e i disagi creati in queste settimane. Al posto di un’ammissione di responsabilità ho sentito solo una lista di scuse e motivazioni, ma nessuna risposta puntuale, precisa e utile per capire quel che è successo».
L’opinione di Carretta è che i problemi siano ben più radicati in Aria, a tutti i livelli della società, a partire dalle eredità di Arca e soprattutto Lombardia Informatica.
«Quanti soldi sono stati effettivamente spesi? – si domanda -. Perché ci si è rivolti a tre fornitori diversi quando Aria dovrebbe fungere da software house? I dirigenti e i dipendenti di Ari prenderanno anche nel 2020 i premi di produzione che hanno preso nel 2019 con percentuali di raggiungimento obiettivi altissime? Andrò fino in fondo, ma serve con urgenza un piano di revisione totale delle società di Regione Lombardia come Aria, ma anche Trenord e Finlombarda. Come Azione lavoreremo su questo».