Foto dalla pagina Facebook di Cgil Bergamo
«Questa manovra finanziaria è completamente anacronistica, rispetto alle enormi difficoltà che le lavoratrici e i lavoratori affrontano ogni giorno».
Il Partito Democratico, tramite il suo segretario bergamasco Gabriele Giudici, ha voluto esprimere oggi (venerdì 12 dicembre) pubblicamente la propria vicinanza ai lavoratori che hanno aderito in giornata allo sciopero nazionale contro la manovra di bilancio, indetto dalla Cgil.
«Un governo che ignora il popolo»
«Salari bassi. Pensioni sempre più lontane. Opportunità ridotte per i giovani. Lavoro povero in aumento. Crescita stagnante. Deindustrializzazione. Spesa militare che aumenta mentre i servizi sociali vengono tagliati. Questo è il Paese che il governo ci impone – ha continuato Giudici -. È un governo inerme, che ignora il popolo e difende solo se stesso, salvando la propria poltrona. Dinanzi a questa ingiustizia insopportabile, scendere in piazza non è solo legittimo: è quasi un dovere».
Il segretario provinciale dem ha poi aggiunto che il Pd continuerà a lottare a fianco dei lavoratori, nelle sedi opportune, «per ricostruire un paese più giusto, che dia dignità, futuro e fiducia a tutti, dai giovani alle famiglie».
GUARDA LA GALLERY (9 foto)
«Tagli al sociale e sconti alle multinazionali»
Su quella che viene definita una vera e propria «ingiustizia» subita da chi protesta è voluta intervenire anche la vicesegretaria Alessandra Bertolotti: «Siamo dinanzi a una realtà paradossale. Il governo impone sacrifici continui, taglia sulla sanità e sulla scuola, servizi essenziali. Allo stesso tempo, concede maxi sconti alle multinazionali che ignorano i propri obblighi tributari» ha dichiarato Bertolotti.
GUARDA LA GALLERY (2 foto)
Il segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici
Alessandra Bertolotti
«Il caso Amazon è emblematico: su tre miliardi dovuti allo Stato, secondo il pm Elio Ramondini, incasseremo solo cinquecento milioni, dopo un patteggiamento con l’Agenzia delle Entrate. Non possiamo più accettare che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori venga calpestata con provvedimenti penalizzanti. Basta togliere di più a chi ha di meno e dare di più a chi ha di più. È ora di cercare la giustizia sociale, non di ampliare le disuguaglianze».