La Regione, tra i dati che pubblica sul suo sito, ha anche quelli sulle presenze in Assemblea dei consiglieri: si può così andare a vedere quante volte si sono presentati in Aula, il numero di assenze e quello dei congedi. Questi ultimi sono le volte in cui non c’erano, ma erano giustificati da altri impegni istituzionali.
In realtà, per gli eletti della Bergamasca non emergono casi eclatanti di astensionismo, ma in questi giorni il discorso sta tenendo banco, perché alcuni politici ci hanno tenuto a far sapere che non hanno mancato al loro dovere neanche una volta, nemmeno per altri impegni. Se questo abbia poi un qualche valore effettivo lo decideranno i votanti al prossimo giro, fatto sta che, se qualcuno era curioso di sapere come si sono comportati gli orobici, i numeri ci sono.
Lobati fa zero assenze
Del “registro” si parla anche perché Jonathan Lobati (Forza Italia) ha reso noto sui suoi profili social di avere fatto zero assenze nel corso di questa legislatura: 81 presenze su 81 riunioni, zero assenze e congedi, dal 15 marzo 2023 al 25 luglio 2025.
«Posso contare sul cento per cento in questi quasi due anni e mezzo di legislatura – ha commentato il consigliere della Val Brembana -. Sicuramente il mio ruolo non si esaurisce in questo, ma credo sia un segno di impegno e serietà».
Niente assenteismo tra i bergamaschi
Davide Casati (Pd), Michele Schiavi (FdI) e Ivan Rota (FI) hanno tutti 80 presenze e un congedo, Pietro Macconi (FdI) un’assenza e cinque congedi, mentre Giovanni Malanchini (Lega) ha 66 presenze, con due assenze e tredici congedi.
Il lumbard però a gennaio è stato nominato membro del Comitato europeo delle regioni per l’Italia, a Bruxelles, su indicazione del governo italiano e del Pirellone: gli impegni europei sarebbero in pratica gli stessi giorni delle assemblee, ecco quindi il perché di questi numeri. Alberto Mazzoleni (FdI) ha invece zero assenze e tre congedi, mentre Jacopo Scandella (Pd) zero assenze e sette congedi.
Come ha puntualizzato lo stesso Lobati, comunque, questo sarebbe solo un aspetto che fa capire come a fare il consigliere ci si metta un minimo di impegno. Non basta di certo a provarlo, altrimenti tutti gli alunni che vanno a scuola la mattina verrebbero promossi. Certo è che è una buona pratica da cui cominciare.