Il sindaco di Dalmine sugli attacchi per gli incarichi ai colleghi: «È solo fango elettorale»
Bramani: «Di professione sono anch'io avvocato, è normale quindi che mi rivolga a persone che reputo competenti»
di Marta Belotti
«Quello che viene gettato su di me è solo fango», è questo il commento del sindaco di Dalmine Francesco Bramani all’emergere di alcuni dubbi sulla legittimità degli incarichi affidati dal primo cittadino, avvocato di professione, ad alcuni colleghi.
La vicenda risalirebbe all’anno scorso, ma, in seguito a una segnalazione anonima arrivata anche alla nostra redazione, è stata portata sotto i riflettori proprio in questi giorni.
Bramani spiega: «Gli unici incarichi fiduciari che i sindaci possono dare sono quelli agli avvocati. Io sono di professione avvocato e quindi conosco bene il panorama bergamasco nell’ambito. È normale che mi rivolga a persone che reputo competenti. E che siano tali lo dimostrano anche i risultati, dato che sono sempre stati positivi».
Conclude sottolineando: «Ho sempre agito in modo legittimo e nell’interesse del Comune di Dalmine».
Più cauto invece il gruppo “Noi siamo Dalmine-Fratelli d’Italia” che ha deciso di chiedere un parere legale sulla questione «per poterla chiudere definitivamente e non lasciarla aperta, grazie al giudizio di un occhio terzo».
Di questo gruppo fanno parte Gianluca Iodice, assessore e vicesindaco (quindi componente della giunta) ai tempi dell’approvazione di questi incarichi, ma al quale sono state da qualche mese tolte le deleghe e i ruoli dopo il passaggio in FdI, e Sara Simoncelli, tuttora assessore.
I due, insieme alla capogruppo Antonietta Zanga scrivono (...)