Il sindaco Gori traccia la strada per il 2021: «C'è sfiducia e paura, dobbiamo essere una guida»
Il primo cittadino non ha solo tracciato un bilancio del 2020 («Un anno che ci ha travolto»), ma anche detto come vuole che la sua Amministrazione si muova nei prossimi dodici mesi. Partendo da tre priorità: vaccini, lavoro e lotta alla povertà
di Andrea Rossetti
I saluti e gli auguri arrivano dallo schermo del suo pc, ovviamente nell'ufficio di Palazzo Frizzoni. Il sindaco Giorgio Gori è ancora al lavoro mentre, nel pomeriggio di oggi (30 dicembre), ha "incontrato" virtualmente i giornalisti per il consueto appuntamento della conferenza di fine anno. Un anno che, inutile dirlo, non è certo stato come gli altri.
«Il 2020 è stato un anno durissimo, per tutti - ha subito detto il primo cittadino -. E il 2021 non sarà una passeggiata. Ci sarà tanto da fare, dovremo affrontare difficoltà che, per certi versi, ancora non conosciamo. Ma sono fiducioso. Grazie ai vaccini finalmente vediamo la luce. Ci vorranno mesi, magari tutto l'anno, ma siamo al giro di boa di questa pandemia e quindi sono più ottimista di anche solo due mesi fa».
Vaccini e lavoro. Secondo Gori, sono tre le priorità su cui la sua Amministrazione dovrà concentrarsi nell'anno che sta per cominciare. «Innanzitutto, i vaccini. Dovremo lavorare per superare la diffidenza e i pregiudizi di alcuni cittadini. Io ritengo sia un dovere civico vaccinarsi. C'è poi il grande tema del lavoro, in tutte le sue sfaccettature. Dovremo lavorare per affrontare la sempre maggiore fragilità economica in cui buona parte della popolazione si trova. Ritengo che tanto sia già stato fatto, da parte nostra: il progetto Rinascimento ha finanziato, a fondo perduto, circa 3.700 attività cittadine, 120 partite Iva, ha messo a disposizione un milione di euro per le imprese sociali. Ma ci sono settori molto colpiti, come quello del turismo. Ritengo che prima di settembre 2021 sarà difficile fare tornare stranieri a Bergamo. E prima del 2022 non ci sarà un recupero. Per questo dovremo lavorare molto su questo aspetto. In tal senso, un grande aiuto ce lo darà il progetto di Bergamo e Brescia capitali della cultura per il 2023».
L'importanza degli investimenti. A proposito di lavoro ed economia, Gori sottolinea anche i tanti investimenti che Palazzo Frizzoni ha fatto e conta di fare: «Nel 2020 siamo riusciti a investire in opere pubbliche ben 40 milioni, la cifra più alta degli ultimi anni e che verrà pareggiata anche nel 2021, quando dovremmo raggiungere i 70 milioni di euro complessivi di investimenti considerando anche quelli privati. E sul punto investimenti, vorrei sottolineare come le realtà istituzionali di Bergamo, grazie al lavoro fatto attorno al Tavolo Ocse, sia riuscita a trovare una sintesi attorno ad alcune priorità in vista, eventualmente, del Recovery Fund: il polo intermodale e il campus scolastico in quel di Porta Sud e il distretto dell'innovazione a Dalmine».
La lotta alla povertà. La terza priorità che Gori identifica per la sua Giunta nel 2021 è «la lotta alla povertà. Si tratta del fronte più complicato - ammette il sindaco - Tanti cittadini hanno perso il lavoro. Altri hanno lavorato tanto e guadagnato poco o niente. Dobbiamo rafforzare gli interventi di sostegno e non possiamo farlo da soli: lo faremo collaborando con la Diocesi, le fondazioni, il terzo settore, i privati. Servirà una rete estesa per calarsi al meglio nelle realtà locali, di quartiere. Il 2021 sarà l'anno del decentramento, così come avevamo previsto: serve un vero "welfare di comunità" per affrontare i temi più delicati».
«La città ha perso fiducia. Dobbiamo essere una guida». Rispondendo poi anche alle domande dei giornalisti, Gori ha tracciato un bilancio, emotivo e non solo, del 2020 che si sta per chiudere: «Il 2020 ci ha travolto, ci siamo ritrovati in una vicenda più grande di noi. Credo che tutti quanti, Amministrazione compresa, abbiano dato prova di grande resistenza. Siamo al giro di boa, vediamo la luce in fondo al tunnel. Con determinazione, noi vogliamo continuare il nostro lavoro amministrativo. Non credo che abbiamo perso un anno, ma la città ha bisogno di cura. La città ha perso... "ritmo" e fiducia. Ma noi abbiamo il dovere di essere una guida. Negli ultimi mesi percepisco un po' di stanchezza, è normale. Le questioni economiche pesano... Questo era ovviamente un tema imprevedibile, che non potevamo considerare in precedenza, ma che ora richiede tutta la nostra attenzione, sebbene ancora non sia chiara la "profondità" della questione. Ce ne accorgeremo solo con il tempo. L'obiettivo che mi prefiggo è quello di tenere insieme la comunità. Per smontare le critiche, bisogna solo lavorare bene. Ci sarà sempre qualcuno che si lamenta, ma se si lavora bene sono certo che anche le critiche diminuiranno».