Imeri smentisce l'arrivo della "catastrofe" logistica a Treviglio, come paventato dal Pd
La modifica del Pgt e l'esigenza di «garantire agli imprenditori del territorio e al nostro tessuto produttivo di essere e rimanere competitivi». Ma con regole precise
Nessuna catastrofe in arrivo sul fronte delle logistiche: il sindaco di Treviglio Juri Imeri ha replicato a stretto giro alla nota del Partito Democratico cittadino, in merito alla (contestata) modifica ad un articolo del piano delle regole del Pgt, che secondo i timori della minoranza potrebbe aprire all'arrivo di logistiche in città. Timore molto ridimensionato, spiega il primo cittadino, regolamento alla mano.
«A furia di voler cercare visibilità e creare polemiche con comunicati e relativi post, il Pd Treviglio continua a raccontare una realtà diversa da quella che è - spiega il sindaco - L'ultimo presunto scoop riguarda il tema delle logistiche, che il Pd demonizza da sempre a Treviglio - dove in sostanza non ci sono e non ci saranno - mentre casualmente si dimentica di sfornare comunicati nei tanti Comuni, anche limitrofi, che amministra, dove invece le logistiche, quelle davvero impattanti, sono arrivate o in arrivo».
«L'addendum non apre certo a scenari catastrofici»
«Giusto per fare chiarezza, l'addendum alla variante al Pgt citato dagli esponenti locali del Pd nasce dal confronto con le associazioni degli imprenditori del territorio e da una successiva proposta formale che le stesse hanno presentato. Proposta che abbiamo valutato positivamente, e che non apre certo gli scenari catastrofici che il PD cittadino sembra voler trasmettere - prosegue Imeri - Per quanto ci riguarda la modifica dell’art. 34 che abbiamo definito è funzionale a garantire agli imprenditori del territorio e al nostro tessuto produttivo di essere e rimanere competitivi, cogliendo le evoluzioni dei mercati internazionali e ottimizzando il rapporto spazio-tempo. Questa Amministrazione ritiene infatti convintamente che le imprese siano un valore aggiunto per i lavoratori, per la città e per il territorio e i recenti investimenti, apprezzati trasversalmente, lo confermano. Del resto anche l’addendum esplicita questa visione e definisce le regole, come è scritto nero su bianco nei documenti. Nei documenti citati dal Pd è infatti scritto: “Al fine di assicurare la necessaria competitività al sistema della produzione e, più in generale nell’obiettivo di consentire la creazione di un adeguato sistema di approvvigionamento e smistamento delle merci senza, tuttavia, rinunciare a tutelare gli interessi generali della collettività in termini di sostenibilità ambientale, all’interno degli ambiti a vocazione produttiva, la disciplina del Piano della Regole ammette l’insediamento della funzione logistica o autotrasporto e, in attuazione delle politiche e delle strategie definite dal Documento di Piano, ne definisce i limiti dimensionali e i requisiti di localizzazione. La tavola qualifica “Assi ad elevata accessibilità” i tracciati viabilistici di livello prioritario nel contesto della rete comunale e che risultano capaci di sostenere adeguatamente il possibile carico indotto dall’insediamento di funzioni logistiche o di autotrasporto. Tali funzioni saranno quindi insediabili nel limite massimo di 30.000 mq di SO, esclusivamente all’interno degli ambiti P1 e P2 che si pongono in stretta correlazione con gli assi ad elevata accessibilità sia attraverso un accesso diretto agli assi prioritari individuati in cartografia ovvero attraverso brevi percorsi di connessione alla viabilità secondaria la cui adeguatezza dovrà essere verificata dallo studio sul traffico indotto di cui ai paragrafi successivi. Negli altri ambiti a destinazione produttiva la funzione di logistica o autotrasporto è ammessa entro il limite di 5.000 mq di SO. L’insediamento di attività logistiche o di autotrasporto dovrà sempre essere oggetto di uno studio specifico teso a riscontrare la verifica di compatibilità ambientale, urbanistica e infrastrutturale con il contesto territoriale interessato, valutando in particolare le interferenze con la rete della mobilità e definendo, laddove necessario, interventi di mitigazione o di compensazione in grado di assicurare la sostenibilità dell’intervento. Tali interventi, il cui onere è posto a carico del richiedente, potranno essere oggetto di scomputo dagli oneri di urbanizzazione eventualmente dovuti, qualora ritenuto ammissibile dall’amministrazione comunale in rapporto alla rilevanza pubblica dei benefici conseguiti».
I limiti previsti per le logistiche
«Quindi, in sostanza, gli interventi saranno ammessi solo in ambiti già appartenenti al tessuto consolidato e preventivamente individuati, e con il limite di superficie pari a 30.000 mq, previa presentazione di uno studio specifico in sede attuativa che garantisca una valutazione certa e adeguata degli effettivi impatti generati rispetto al relativo contesto. E’ quindi intuitivo ed evidente che l’addendum non creerà potenziali poli logistici, peraltro esclusi anche nella proposta di sviluppo dell’ambito “Mezzaluna” nonostante il Pd abbia raccontato un’altra storia, diversa dalla realtà. Una narrazione che si ripete assai spesso e che non pare abbia pagato molto negli ultimi anni».