Verso le elezioni

Intervista ad Andrea Moltrasio (Azione): quella molla scattata in me

L'ex presidente di Confindustria Bergamo parla del suo rinnovato impegno civile e politico, con Calenda e Carretta

Intervista ad Andrea Moltrasio (Azione): quella molla scattata in me
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di Wainer Preda

È la vera notizia di questa campagna elettorale, in Bergamasca. Il terzo polo (Azione-Italia Viva) candida al Senato, nel collegio di Bergamo e valli, un pezzo da novanta della nostra economia: Andrea Moltrasio. Sessantasei anni, imprenditore, è stato il presidente di Confindustria Bergamo, vicepresidente in Sacbo, ex presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca. La politica l'ha sempre vissuta dall'altra parte, stavolta conta di diventarne protagonista.

Moltrasio, perché ha deciso di candidarsi?

«Per due motivi. Quel che è successo il 21 luglio, con la caduta del governo Draghi, mi ha sconcertato. È scattata la volontà di impegnarmi. Ritengo che le persone che hanno fatto un’esperienza nella società e nell’economia debbano darsi da fare per l’Italia, altrimenti con questa politica ci sono rischi».

E il secondo motivo?

«È una combinazione: l’amicizia con Carlo Calenda e la scoperta di Niccolò Carretta. Sono loro che mi hanno spinto a candidarmi».

Come è cambiata la politica in questi anni?

«In passato, con la politica mi sono confrontato su fattori specifici e mirati. Era un confronto “tecnico”. Oggi invece la trovo molto “liquida”. Voti e opinioni si spostano con eccessiva facilità e con uno scarso ancoraggio alla cultura politica europea».

Lei parla sempre con molta passione dell’Europa...

«Ho lavorato cinque anni a Bruxelles per Confindustria. “Il manifesto di Ventotene” è uno dei miti della mia giovinezza. Quella era l’Europa della pace, oggi c’è l’Europa della necessità. Alcune decisioni si possono prendere solo a quel livello: energia, difesa, immigrazione, lavoro, politiche del debito e solidarietà fra Paesi. Solo così potremo resistere alle forze che si stanno muovendo sullo scacchiere geopolitico».

Questione energia. Come si risolve?

«C’è un problema di breve e uno di lungo termine. Il primo è legato alla guerra, ma era già presente in precedenza. È in buona parte finanziario e va risolto con armi finanziarie. C’è un mercato in Olanda che (...)

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