L'interrogazione

La Lega chiede lumi sull'ipotesi moschea vicino al campo Coni, il Comune smentisce

I consiglieri Carrara e Rovetta domandano se siano già avvenuti colloqui, ma Valesini nega la proposta di un progetto

La Lega chiede lumi sull'ipotesi moschea vicino al campo Coni, il Comune smentisce
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I consiglieri comunali della Lega a Bergamo, Alessandro Carrara e Stefano Rovetta, hanno avanzato nelle scorse giornate l'ipotesi che si volesse costruire una moschea in un terreno a lato del campo Coni, in via Gianni Arnoldi.

Per questo motivo, hanno presentato il 7 febbraio un'interrogazione, alla quale ieri (martedì 13 febbraio) ha risposto l'assessore all'Urbanistica, Francesco Valesini, chiarendo che al momento non si prevederebbe nulla del genere.

L'ipotesi moschea

Palazzo Frizzoni, nel nuovo Piano di governo del territorio, oltre alle aree già individuate come quelle che potrebbero ospitare luoghi di culto (zona ex Fervet, quella di via Corti nel quartiere San Tommaso, quella in via Canove a Campagnola), aveva incluso anche quella vicino all'impianto sportivo. Alcuni cittadini, però, si erano rivolti ai rappresentanti del Carroccio, riferendo della possibilità che venisse realizzata una moschea.

Da qui, la richiesta di delucidazioni all'Amministrazione, per sapere se fossero già avvenuti colloqui e, nel caso, se fossero previste restrizioni rispetto alle donazioni per la costruzione, per evitare che arrivino «finanziamenti di dubbia provenienza». Oltre a ciò, domandavano se si fossero considerate proposte da altri gruppi religiosi e se per progetti del genere si volessero elargire fondi pubblici.

Il terreno per possibili luoghi di culto nel Pgt

Il Comune smentisce

«L’Amministrazione si è dotata, secondo gli obblighi di legge, di un Piano delle attrezzature religiose redatto dopo una manifestazione di interesse per l’individuazione di aree da destinare anche, e non in via esclusiva, a questa funzione - ha risposto Valesini -. Sia nelle manifestazioni che nello stesso strumento predisposto non sono indicate, in alcun modo, le confessioni che si potranno eventualmente insediare, solo dopo l’approvazione definitiva del piano e il rilascio di titolo abilitativo. Non è stato quindi fatto o promosso nulla di più di quanto è già stato esposto».

Commenti
Mariano Giusti

Ed il problema dove sarebbe? Oltre al solito razzismo di base, s'intende.

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