La Lombardia evita la zona rossa, si resta (per ora) in zona arancione rafforzata
Ad annunciarlo è stato il presidente Attilio Fontana. Efficace l'ordinanza emanata ieri, in anticipo rispetto al monitoraggio della Cabina di regia di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità
Questa volta aver giocato d’anticipo rispetto ai tempi del Ministero pare aver sortito gli effetti sperati. La Lombardia infatti non scivolerà in zona rossa, verdetto che pareva ormai scontato visti i numeri preoccupanti dei contagi diagnosticati su scala regionale. La Regione resterà, almeno per il momento, ancora in zona arancione rafforzata, sperando che ciò contribuisca ad arginare l’impennata della curva epidemiologica.
«La Lombardia, secondo la valutazione settimanale della Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione – spiega il presidente Attilio Fontana -. Considerato l’aumento della trasmissione del virus determinato dalla variante inglese, l’organismo ministeriale ha però raccomandato alle Regioni dove l’incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100 mila abitanti, come la nostra, di adottare il massimo livello di mitigazione».
Un’iniziativa adottata ieri, giovedì 4 marzo, dal Pirellone, attraverso un’ordinanza che prevede non soltanto la chiusura di tutte le scuole (ad eccezione degli asili nido) ma che vieta anche le visite a parenti e amici o gli spostamenti verso le seconde case.
Una chiusura che se non fosse stata adottata avrebbe «forse costretto la Lombardia a passare in zona rossa – aggiunge Fontana -. Ho sempre detto che occorre trovare un equilibrio tra la sicurezza sanitaria e quella economica. L’ordinanza di ieri va in quella direzione, così come va nella direzione di anticipare e non rincorrere il virus. I nostri esperti hanno ben chiarito, e oggi la valutazione della Cabina di Regia lo ribadisce, che con la presenza di varianti non c’è tempo da perdere. Mi auguro che queste restrizioni possano essere sufficienti per rallentare e frenare la corsa dei contagi, allontanando il rischio della zona rossa».
Molte famiglie hanno però contestato i tempi con cui è stata comunicata la chiusura di tutte le scuole. «Sono molto dispiaciuto per i disagi che i genitori hanno dovuto affrontare – conclude l governatore lombardo - vorrei che comprendessero che purtroppo sono i contagi e il virus, talvolta, a dettare i tempi, soprattutto con queste varianti che coinvolgono i più giovani. Attraverso la vicepresidente Letizia Moratti abbiamo sollecitato questa mattina (venerdì 5 marzo) in Conferenza Stato-Regioni il Governo, per sbloccare immediatamente i sostegni per le famiglie, come i bonus baby-sitting e i congedi parentali».