Lega contro la benemerenza ai Pinguini Tattici Nucleari: «Scelte di marketing del sindaco»

Il 2023 a Bergamo è stato l'anno della Capitale della Cultura, ma anche quello delle polemiche: da gennaio non sono certo mancate, a torto o ragione, e adesso arriva l'ultima, che riguarda le benemerenze civiche annunciate ieri (giovedì 7 dicembre) da Palazzo Frizzoni. Pare infatti che alcuni nomi, o più specificatamente uno in particolare, non siano andati molto a genio alla Lega, che stavolta ha attaccato direttamente il sindaco Giorgio Gori.

La critica della Lega

«Anche quest’anno la Giunta Gori non ha rinunciato alla foto copertina - ha commentato il Carroccio -. Al netto di alcune figure super partes e insindacabili sotto il profilo dell’impegno civico e dei valori riconducibili alla nostra città, sottolineiamo come si sia preferito lasciare da parte qualche illustre bergamasco per far posto a scelte più glamour».

Per i leghisti, si tratterebbe di «un atteggiamento reiterato dall’Amministrazione che, in occasione della consegna delle benemerenze e delle medaglie civiche, adotta sempre alcune scelte di marketing che sembrano voler mettere in risalto la figura del sindaco, anziché quella dei nostri concittadini meritevoli di riconoscimento».

Il Carroccio non fa nomi

Ma con chi ce l'hanno in particolare i consiglieri dell'opposizione? Dando uno sguardo all'elenco, la risposta pare chiara: improbabile che ce l'abbiano con figure di spicco della cultura bergamasca, così come con giornalisti e cardiochirurghi. Allo stesso modo, non si capisce per quale motivo non andrebbe bene il campione di motociclismo Giacomo Agostini, oppure associazioni ed enti di volontariato e divulgazione scientifica o artistica.

Non restano quindi che i Pinguini Tattici Nucleari, la band di Riccardo Zanotti diventata ormai famosa a livello nazionale e che quest'anno ha raggiunto risultati che mai erano stati conquistati da una band orobica. Gruppo che, tra l'altro, nel 2020 in un clima d'attesa per Sanremo era stato criticato dal segretario della Lega, Matteo Salvini, per delle frasi giudicate controverse nella canzone Irene e che invece fu difeso dal primo cittadino di Bergamo.

«Un’occasione persa - hanno concluso i leghisti a Palazzo Frizzoni - per dar valore a tante figure che hanno lavorato duramente per la loro comunità, più facile sicuramente optare per un consenso pop, ma da chi proviene dal mondo dello spettacolo forse non ci si poteva aspettare diversamente…».