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Lega, gli scissionisti di Fava si ritrovano in Brianza: «Un nuovo contenitore per il Nord»

Tornano la parola "Padania" e la battaglia contro il centralismo romano. Intanto a Bergamo si prepara il congresso provinciale

Lega, gli scissionisti di Fava si ritrovano in Brianza: «Un nuovo contenitore per il Nord»
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Mentre a Bergamo la Lega di Matteo Salvini è alle prese con l'organizzazione del congresso provinciale che si terrà il mese prossimo - il 20 novembre alla Fiera di Treviglio -, i cosiddetti scissionisti guidati dall'ex deputato Gianni Fava si sono riuniti il 15 ottobre scorso in Brianza.

Erano alcune decine a Biassono, per cercare di capire cosa fare dopo la batosta presa dal Carroccio alle ultime elezioni politiche. In maggioranza esponenti della base che non si ritrovano più nella linea politica di Salvini.

«Bossi ci aveva regalato qualcosa di grande, poi sono stati fatti degli errori e ora dobbiamo fare qualcosa di diverso», ha detto Fava durante il suo intervento davanti all’assemblea “Per il Nord! Riparte la battaglia".

L’ex deputato sostiene che sia il momento «di riprendere quel simbolo del Nord, quel brand che la gente sa cos’è, modificarlo e renderlo moderno».  E mentre Bossi ha fondato un comitato per tornare alle radici del partito, Fava intende recuperare le battaglie leghiste ma ponendole in chiave aggiornata, dopo 40 anni di Lega.

Per questo l'ex deputato, già assessore regionale della Lombardia, sta cercando di riunire i piccoli movimenti che negli anni si sono allontanati, «facendo perdere forza alla spinta autonomista».

Rispuntano, dopo tanto tempo, la parola "Padania" e la battaglia contro il "centralismo romano". E rispunta la voglia di creare un contenitore unico per le istanze del Nord.

"Stiamo attenti a chi vuole barattare il presidenzialismo con l'autonomia", ha detto Fava dal microfono. "In un paese come questo, fatto di gente che disposta a votare personaggi da soap opera, il presidenzialismo mi fa paura", ha aggiunto.

«Per noi il problema resta lo Stato, che andrebbe smontato - ha aggiunto Fava -. Ma vi rendete conto che dopo la Francia siamo il Paese con più dipendenti pubblici, dove la popolazione inattiva ha superato quella attiva? Così non si può andare avanti».

Per la frangia rappresentata da Fava ora gli scenari sono due: o andare a congresso con la vecchia Lega Nord «e contarci in modo democratico», oppure «come molti qua chiedono, è arrivato il momento di creare un contenitore nuovo che contenga le origini della Lega e lo trasformino in qualcosa di più contemporaneo».

Quanto alle Regionali, Fava ha già detto che non si candiderà. Intanto a Bergamo, la Lega è alle prese con le candidature per il prossimo congresso provinciale, che deciderà il successore del commissario Cristian Invernizzi. Al momento sono tre i papabili: Gianfranco Masper, Roberto Serra e Matteo Villa. 

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