L'intervista bomba

Luca Tiraboschi, ex candidato del centrodestra, vuota il sacco: «Oggi voterei Elena Carnevali»

«Almeno lei chiuderà i cantieri di Gori. Io avevo la benedizione di Salvini e dello staff della Meloni, poi l’incontro con Tremaglia e Sala, e il silenzio»

Luca Tiraboschi, ex candidato del centrodestra, vuota il sacco: «Oggi voterei Elena Carnevali»
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di Wainer Preda

Luca Tiraboschi ha sessant’anni e l’energia di un ventenne. Vulcanico, creativo, rapido, critico, a tratti coraggioso, certamente libero. Ovvero, tutto quello che i paludati partiti bergamaschi non sopportano. Non stupisce dunque che la sua avventura nella politica locale sia durata un battito di ciglia. Tre mesi estivi o giù di lì. Poi la sua candidatura a sindaco di Bergamo, civico per il centrodestra, si è spenta con la velocità con cui si era accesa. E dire che l’ex manager Mediaset, oggi romanziere, fumettista e consulente televisivo, era stato considerato l’anti-Gori per eccellenza.

Tiraboschi, ci racconta come è andata?

«È andata esattamente come avete raccontato voi. Non era la prima volta che la politica si avvicinava a me. Da dirigente Mediaset per trent’anni è stato inevitabile avere a che fare con esponenti politici nazionali di primo piano, da Berlusconi in giù. Nel 2014, il Pdl nazionale mi contattò per correre al posto di Tentorio che non aveva troppo voglia di ricandidarsi contro il primo Gori. Si prospettava una sfida tra televisivi. Dissi “no” per impegni professionali».

E poi?

«Nel giro di qualche anno diventai responsabile di tutto l’infotainment di Mediaset. Nel 2019 Salvini, all’apice del successo, tornò alla carica. Lo incontrai in via Berlese, a Bergamo. Sia lui, sia Toti, allora segretario di Forza Italia, erano d’accordo. Ma in quel periodo, per questioni familiari, non ho potuto dar seguito alla chiamata. Gori arrivava alla seconda candidatura fortissimo. Avevamo fatto anche un sondaggio. Diceva che sarei stato perdente, ma al ballottaggio. Allora misero Stucchi che, non è un mistero, non era ben visto da Salvini».

L'ex manager di Mediaset Luca Tiraboschi

E invece la scorsa primavera?

«La scorsa primavera, risolti i guai personali, ho chiamato io Matteo Salvini e gli ho detto: se vuoi, ci sono».

E Salvini?

«Mi ha risposto che era un’ottima idea, ma purtroppo stavolta la decisione non spettava a lui, visto che la palla era passata ai meloniani. Sentii dunque Arianna Meloni e Andrea Giambruno, che era stato mio dipendente a Mediaset e a quell’epoca era ancora compagno della premier. Anche per loro era un’ottima idea. Dunque avevo dalla mia Salvini e i vertici romani di Fratelli d’Italia. Mi dissero di parlare con i vertici locali, con la loro benedizione».

Quindi?

«Chiamai Andrea Tremaglia, che non conoscevo. Conoscevo suo papà Marzio, che aveva fatto il Sant’Alessandro come me. Io da tennista organizzavo i loro tornei. Ma Andrea no, non l’avevo mai visto. Mi disse, correttamente, che aveva anche un altro paio di nomi. Avrebbe aggiunto il mio. Da far esaminare a un misterioso direttivo che non so composto da chi».

Quando accadde?

«Era inizio estate 2023. Ci siamo visti a Milano. Faceva un gran caldo. Lo raggiunsi in moto».

È il periodo in cui Tremaglia contattò anche Andrea Pezzotta.

«Probabilmente sì. Nomi a me, ovviamente, non ne sono stati fatti. E Roma di quei nomi non ne sapeva niente. Parlai poi della mia candidatura al segretario provinciale della Lega, Fabrizio Sala, che (...)

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Commenti
Francesco Giuseppe

Forse dimentica, Sig. Marco63, che Gori era il DIRETTORE di Canale 5 e la moglie ne era presentatrice!

Marco63

Penso che se x sbaglio fosse diventato sindaco avrei cambiato città. Già un uomo di televisione che è sceso in politica ha contribuito con le sue televisioni a distruggere politicamente economicamente culturalmente questo disgraziato paese. Ci mancava un altro incapace uomo di televisione che non sa neppure cosa sia una delibera comunale a candidarsi x fare il sindaco . Elettorato di dx ringraziate Tremaglia e soci che non l'hanno neanche preso in considerazione. La politica richiede uomini capaci preparati onesti intellettualmente, non improvvisati arrivisti senza scrupoli, inutili voltagabbana.

Marcello

Se avesse aspettato a parlare dopo le elezioni avrebbe fatto una figura migliore, specie se Pezzotta perdesse. Forse allora teme che Pezzotta vinca, e in tal caso a nessuno interesserebbe quello che ha da dire ...

Francesco Giuseppe

Come sisse la volpe all'uva. Non fa una bella figura.

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