Manifestazione per la pace in Ucraina a Milano: presenti Gori, Cottarelli e Letizia Moratti
La Lega attacca: «L'ex vicepresidente della Regione incoerente, ieri col centrodestra, oggi sfila col Pd e Renzi». Carretta: «No ai linciaggi politici»
di Wainer Preda
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori parteciperà alla manifestazione per l'Ucraina che si terrà sabato 5 novembre a Milano. Lo ha annunciato il primo cittadino stesso su Twitter.
«Aderisco alla manifestazione per l’Ucraina - scrive Gori - Siamo tutti per la pace, ma non può esserci pace senza libertà e senza ritiro degli invasori russi. L’Italia continui a fare la sua parte nel sostenere la resistenza del popolo ucraino».
Aderisco alla manifestazione per l’#Ucraina che si terrà domani a #Milano.
Siamo tutti per la #pace, ma non può esserci pace senza #libertà e senza #ritiro degli invasori russi. L’Italia continui a fare la sua parte nel sostenere la #resistenza del popolo ucraino.#SlavaUkrainii pic.twitter.com/UynONVYtYd— Giorgio Gori (@giorgio_gori) November 4, 2022
Niente di nuovo sotto il sole, a dire il vero. Solo che la manifestazione, convocata dal Terzo Polo di Carlo Calenda, ha assunto un significato di tutt'altro genere. Perché in piazza ci sarà anche Letizia Moratti, la vera protagonista della scena politica lombarda, fresca di dimissioni dalla vicepresidenza della Regione.
Sotto l'Arco della Pace incontrerà Matteo Renzi, leader di Italia Viva, i centristi dell'ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, il radicale Marco Cappato e anche Carlo Cottarelli, che si è appena detto disponibile a correre in Lombardia per il centrosinistra. Un sì condizionato, a dire il vero, a un'alleanza ampia e un accordo sulle cose da fare. Un po' quello che auspica il sindaco di Milano Beppe Sala che vorrebbe uno schema che «comprenda Pd, liste civiche, Italia Viva e Azione».
Insomma, tolto il Movimento 5 stelle, a cui Calenda è allergico, in piazza ci sarà un "reassemblement" di tutti gli avversari del centrodestra in Regione.
La Lega attacca: «Letizia Moratti incoerente»
Letizia Moratti ha scelto di virare a sinistra e di non occuparsi dei lombardi per distrazioni politiche? Bene. Bye Bye. pic.twitter.com/mb61hS6S0N
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) November 4, 2022
E infatti dalla Lega sono partiti strali, soprattutto all'indirizzo della Moratti. «Non ci stupiamo di sapere che Letizia Moratti sarà in piazza con Renzi e il Pd. Ecco la sua coerenza dopo vent'anni da ministro, da sindaco di Milano e da assessore regionale con il centrodestra!», ha detto il coordinatore regionale del Carroccio Fabrizio Cecchetti. Mentre sul profilo Twitter della Lega compariva un fotomontaggio con il simbolo della falce e martello stampato in fronte all'ex vicepresidente della Regione.
La replica di Azione: «Inaccettabile»
Fotomontaggio subito stigmatizzato dal segretario regionale di Azione, il bergamasco Niccolò Carretta: «Capisco le difficoltà della Lega nello scendere in piazza con tutti/e noi, forse a causa dei suoi rapporti internazionali più o meno limpidi, ma l'immagine di Moratti con in fronte la falce e il martello è brutale e vergognosa. La mia e la nostra vicinanza a Letizia Moratti che, fino a prova contraria, è una donna libera di manifestare per quello in cui crede, anche senza il benestare della Lega di Salvini e Fontana».
Sovrapponibili le parole del vicesegretario e portavoce nazionale di Azione Mariastella Gelmini. «Il linciaggio della Lega contro Letizia Moratti è inqualificabile. Anziché interrogarsi sulle motivazioni che hanno spinto l'ex vicepresidente di Regione Lombardia a dimettersi, dopo i successi nella lotta alla pandemia, la Lega preferisce la strada dell'insulto. A lei e a tutti coloro che domani, a Milano, manifesteranno per sostenere l'Ucraina, tutta la mia solidarietà».
E il PD pensa a Cottarelli
E mentre il forzista Fabrizio Sala incassava la vicepresidenza della Regione, il sindaco di Milano Beppe Sala precisava che sul versante centrosinistra una candidatura di Letizia Moratti è, oggettivamente, complicata. «La candidatura di Moratti tendenzialmente prende spunto dal fatto che lei si sente supportata dal Terzo Polo e probabilmente è un legittimo pensiero che avrà anche verificato. Per cui prima di tutto bisogna capire questo. Non è semplice immaginare che possa essere la candidata del centrosinistra. Per questo devono sveltire le operazioni e indicare chi sarà il candidato».
Sollecitazione diretta al Partito Democratico che domenica 6 novembre riunirà il direttivo regionale per decidere. Cottarelli resta in pole. E il sindaco di Milano pare non disdegnare: «Credo che Cottarelli sia un buon candidato, altri nomi non ne abbiamo».
Quanto alle alleanze, vero nocciolo della questione, Sala spiega che «l'orientamento di noi sindaci dei capoluoghi di provincia è quello di cercare in modo prioritario un dialogo con il Terzo Polo. Questo non porta automaticamente a una esclusione dei Cinquestelle ma mi pare che le due parti facciano veramente fatica a trovare l'accordo - ha proseguito - . A valle della composizione della squadra poi si passerà a identificare il candidato».