Voci dalla politica

Molestie degli Alpini: Gori "democristiano", le parlamentari leghiste difendono le Penne Nere

Il sindaco chiede di non generalizzare né da un lato né dall'altro. Pergreffi e Frassini: «Fango su chi ha sempre aiutato l'Italia»

Molestie degli Alpini: Gori "democristiano", le parlamentari leghiste difendono le Penne Nere
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Anche lui, così come tanti altri primi cittadini della provincia, domenica scorsa (8 maggio) era a Rimini per partecipare alla sfilata dell'Adunata degli Alpini. E forse per questo motivo il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è voluto intervenire sulla polemica che, ormai da diversi giorni, ha colpito le Penne Nere e il loro grande evento.

Con un tweet, il primo cittadino ha infatti deciso di commentare le tante denunce social di donne che affermano di essere state molestate (verbalmente soprattutto, ma alcune anche fisicamente) da gruppi di alpini che hanno partecipato all'Adunata - al momento, però, solo una 26enne ha presentato denuncia ufficiale alle autorità.

«Condanno il comportamento degli alpini che a Rimini hanno molestato le ragazze ma continuo a dire “Viva gli alpini” - ha scritto Gori -. No a chi li assolve per partito preso, no a chi di colpo dimentica i loro meriti e li fa passare tutti per maschilisti violenti».

Una posizione "democristiana", simile a quella presa dalla gran parte delle Istituzioni che si sono espressi sulla questione negli ultimi giorni (a partire dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini) e che punta a non generalizzare né da un lato, né dall'altro.

Simona Pergreffi (a sinistra) e Rebecca Frassini con il leader della Lega, Matteo Salvini

Una posizione decisamente meno netta di quella presa invece nelle ultime ore dalla deputata bergamasca della Lega Rebecca Frassini e dalla senatrice bergamasca della Lega Simona Pergreffi. Entrambe, infatti, pur condannando eventuali violenze avvenuta in occasione dell'Adunata, hanno parlato di «polemiche ad orologeria» e di «fango» gettato «sulla manifestazione di chi ha sempre difeso e aiutato l’Italia e gli italiani. Giù le mani, dunque, dagli Alpini e dalla loro gloriosa tradizione».

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