I dettagli

Nomine alla Sanità: Locati al Papa Giovanni, Giupponi riconfermato ad Ats, Assembergs escluso

La Lega cede posizioni per i nuovi equilibri con Fratelli d'Italia in Regione. Critiche rispetto alle scelte da Pd e Medicina Democratica

Nomine alla Sanità: Locati al Papa Giovanni, Giupponi riconfermato ad Ats, Assembergs escluso
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Si chiude la partita delle nomine alla Sanità nella Bergamasca, con la Lega che tiene alcune posizioni, ma deve al tempo stesso cedere terreno agli alleati, Forza Italia e in particolare Fratelli d'Italia, che in Regione ha senza dubbio un peso diverso rispetto a qualche anno fa.

La Lega cede quote a Fratelli d'Italia

In pratica, come riportato oggi (venerdì 22 dicembre) dal Corriere Bergamo, si è reso ufficiale quanto già trapelato nei giorni scorsi: la bandierina della Lega svetta dunque sul presidio più importante del territorio, la Asst Papa Giovanni XXIII, alla cui guida andrà Francesco Locati, che per cinque anni ha rivestito il ruolo di direttore generale a Seriate. Il dirigente, originario di Arcene, è stato in passato direttore sociale dell'Asl, dal 2011 al 2015, oltre che direttore sanitario all'Asl di Varese dal 2015 al 2019.

Il suo sostituto alla Asst Bergamo Est, invece, sarà Marco Passaretta, del Varesotto, che fino ad ora era direttore amministrativo alla Asst Valle Olona di Busto Arsizio. Il suo nome, insieme a quello di Massimo Giupponi che viene riconfermato all'Ats, è espressione dei meloniani. All'Asst Bergamo ovest, invece, arriverà Giovanni Palazzo, che è in quota Forza Italia ma ha avuto il benestare anche di parte della Lega.

Fuori Assembergs

Rimane fuori dai giochi Peter Assembergs, nella sfera del Carroccio e dell'area dell'assessore regionale Claudia Maria Terzi, che dopo il lavoro svolto a Treviglio non andrà al Papa Giovanni, come avrebbe invece sperato. Su questa decisione potrebbe aver inciso la vicenda di circa un mese fa, quando Assembergs aveva sospeso il direttore del Distretto di Dalmine Paolo Cogliati e rimosso il direttore socio sanitario Andrea Ghedi, fatto collegato alle code fuori dalle farmacie per il medico di base, come accaduto a Osio Sopra.

In suo favore si erano espressi anche i sindaci leghisti di Dalmine, Treviglio, Martinengo e Ponte San Pietro, scrivendo una lettera all'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso e al segretario del partito Matteo Salvini, ma senza successo.

Critiche da Pd e Medicina Democratica

Nel frattempo, rispetto alle nomine arrivano gli attacchi da parte del Pd e dell'associazione Medicina Democratica Treviglio-Bergamo. Il segretario provinciale dem, Gabriele Giudici, ha lamentato il fatto che il centrodestra abbia preferito i «giochi di potere» rispetto al «miglioramento del sistema sanitario lombardo», aggiungendo: «Credo sia emblematico che anche alcune persone, dalla discutibile gestione sanitaria durante la pandemia, possano essere premiate non per meriti professionali, ma per la loro appartenenza politica, in particolare a FdI che oggi sgomita con ingordigia».

Un duro commento è arrivato anche da Erik Molteni di Medicina democratica, che rispetto alle nomine ha parlato di «politicizzazione nel settore sanitario» e dell'applicazione di un vero e proprio «manuale Cencelli».

Commenti
Caterina Moroni

Assurdo....Ancora Giupponi.... Dopo essere stato condannato nel 2019, dopo aver lasciato medici di famiglia senza camici, mascherine e quant'altro e dopo aver chiuso una casa Albergo in 15 giorni....e nessuno se ne è preoccupato.....ma come si fa.....

Enrico Dovizia

Condivido il fatto che sia a dir poco vergognoso riconfermare il direttore della Asl di Bergamo dopo la gestione pessima delle rsa e per aver messo a capo dell'emergenza covid un veterinario, per non parlare di quell'altro che gestiva l'ospedale di Alzano che è stato promosso al Paoa Giovanni. Ricordo sommessamente che queste persone sono scelte dalla regione e Fontana è stato eletto dai cittadini lombardi che evidentemente dovrebbero imparare a votare meglio la prossima volta .......

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