Non è un mistero che la Lega, a Bergamo, sia da sempre contraria al divieto di asporto di qualsiasi tipo di bevanda, ad esclusione dell’acqua, dalle 19 alle 5 del mattino successivo. E proprio in virtù degli ultimi dati sui contagi, che evidenziano un miglioramento della curva epidemiologica in provincia, i consiglieri del Carroccio sono tornati alla carica, promuovendo una petizione in cui si chiede a Palazzo Frizzoni di abolire questa limitazione nel momento in cui la Lombardia sarà inclusa nella zona bianca.
«L’ordinanza non solo svantaggia i commercianti della città – sottolineano i leghisti – ma crea addirittura un paradosso secondo il quale, ad esempio, non si può bere una bibita a Redona ma a Torre Boldone sì».
L’ordinanza è stata firmata il 23 aprile scorso, all’alba delle riaperture, ma a detta dei promotori della petizione (disponibile sui canali social della Lega) avrebbe come unico effetto quello di penalizzare i commercianti, privandoli di una parte dei possibili incassi.
«L’anno scorso – aggiungono – la stessa ordinanza fu rimossa solo verso la fine di settembre, penalizzando per tutta l’estate diverse attività commerciali. Il tempo delle restrizioni, con la campagna vaccinale che procede a gonfie vele e il numero di contagi sempre meno incisivo, volge al termine. Non facciamo di Bergamo la città dei divieti usando la scusa dei possibili assembramenti».