Cartonato di «Re Giorgio» Gori fuori dalla sede del Pd, la protesta dei ragazzi della Ponchia
Il collettivo ha esposto la sagoma, scagliandosi contro la linea dura tenuta dall'amministrazione in diverse occasioni, a partire dallo sgombero della Kascina
Il collettivo a capo dell’autogestione della Kascina Ponchia, a Monterosso, è sempre stato critico nel giudicare le scelte compiute dall’amministrazione Gori. Il sindaco di Bergamo è stato visto più spesso come una persona autoritaria invece che autorevole e questo messaggio è stato ribadito con forza ieri, martedì 9 febbraio, dai ragazzi della Kascina, che hanno installato sotto la sede provinciale del PD un cartonato di Giorgio Gori ritratto con spada, armatura e scudo della polizia.
Nel definire il primo cittadino «Re Giorgio Gori», il collettivo ha indicato in un messaggio pubblicato su Facebook alcune questioni sulle quali «ha decisamente sgarrato e a cui bisogna reagire con forza»: dallo sgombero dell’edificio avvenuto a ottobre dell’anno scorso alle scelte urbanistiche compiute dalla giunta comunale, fino all’elogio «costante alle forze dell’ordine, della polizia locale e attacco continuo ai giovani della città».
«Sulla nostra pelle abbiamo provato la violenza dello sgombero della Kascina Angelica Cocca Casile – scrivono - uno spazio di incontro e solidarietà, porto sicuro per la città e il quartiere, oltre che incubatore di diversi progetti e percorsi. Uno sgombero senza dialogo e con mesi di silenzio autoritario alle numerose domande da parte del Kollettivo, della cittadinanza e del Comitato Ponchia Otto».
La critica si ricollega quindi alla tutela del suolo e dell’ambiente. «La Cintura Verde di Bergamo sarà spezzata con palazzoni, hotel, parcheggi e parchi attrezzati, che non sono un valore aggiunto ambientale. Tutto a favore di Ferretti Casa, mostro dell’immobiliare che ha per di più maggiori possibilità di interloquire con l’amministrazione rispetto ai cittadini, esclusi dalle reti di quartiere».
Da ultimo, il collettivo denuncia la linea dura che sarebbe stata tenuta dall’amministrazione nel regolare le occasioni di incontro per i ragazzi della città. «Ogni assembramento, ogni raduno e ogni scusa è buona per additare i giovani di essere il problema della città, ricordiamo infatti bene la follia della gestione della Fara dopo il primo lockdown. Inoltre si esalta l’installazione di 53 telecamere, mai perdere l’occasione di elogiare il controllo costante come sinonimo di sicurezza».
L’atto dimostrativo da parte dei ragazzi della Ponchia non sarebbe durato però neanche un minuto. Secondo l’analisi delle immagini filmate dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze della sede del Partito Democratico, il blitz polemico si sarebbe risolto nel giro di 40 secondi. Insomma, giusto il tempo di scattare la fotografia e, forse, postarla sui social network.