Possibili nuove restrizioni per le feste, il sindaco Gori critica gli «zig-zag» del Governo
Il primo cittadino dice di non giustificare ogni comportamento, ma nono condivide che i cittadini vengano definiti irresponsabili. «Una gestione così altalenante dei contagi rischia solo di generare smarrimento e frustrazione»
È bastata una sola domenica in zona gialla, con cittadini nelle principali vie e piazze del Paese, per far cambiare nuovamente idea al Governo e far balenare all’orizzonte lo spettro di un lockdown a Natale e Capodanno. Le fotografie scattate domenica (13 dicembre) sono diventate virali sui social e in molti hanno definito gli assembramenti comportamenti folli o irresponsabili. Ma totalmente prevedibili dopo circa un mese e mezzo di restrizioni e, anche se non condivisibili, perfettamente leciti. Per questa ragione il sindaco Giorgio Gori all’annuncio delle nuove restrizioni natalizie ha pubblicato un tweet in cui sosteneva che «i cittadini fanno quello che è consentito loro di fare. Se negozi, bar e ristoranti sono aperti, perché non dovrebbero uscire, andare a fare shopping (in più c’è il cashback), pranzare fuori o prendersi un caffè? Cosa ci si aspettava? Troppo facile prendersela con loro».
Una posizione condivisa da un altro primo cittadino illustre, Beppe Sala, ma anche dai consiglieri di minoranza bergamaschi Andrea Tremaglia (Fratelli d'Italia) e Alberto Ribolla (Lega). Tuttavia, non sono mancate posizioni critiche nei confronti del commento del sindaco di Bergamo. Così Gori è intervenuto nuovamente, con una lettera indirizzata a BergamoNews, spiegando di non essere «portato a giustificare qualunque comportamento» e di non condividere tuttavia le «accuse di irresponsabilità» mosse ai cittadini. Nelle vie del centro e di Città Alta c’era sì gente, ma dotata delle mascherine; inoltre, non sono stati segnalati casi di ammucchiate o spintoni.
«Meritiamo un po’ di rispetto da chi ci governa – aggiunge Gori nella lettera – che non può a giorni alterni proporsi di dare luogo a maggiori aperture e subito dopo puntare il dito contro i cittadini e ripromettersi nuove strette dopo qualche ripresa col teleobiettivo vista al tg. Se decideranno di tornare a chiudere mi adopererò per far rispettare le nuove regole. Ma che si abbia il coraggio delle proprie decisioni, possibilmente senza procedere a zig-zag».
Anche perché una gestione così ondivaga e altalenante del contenimento dei contagi da parte del Governo, dove un giorno si discute di concedere deroghe al divieto di spostamento tra comuni e quello successivo di parla di lockdown, rischia di generare soltanto un senso di smarrimento e frustrazione tra i cittadini. C'è poi un ulteriore rischio da tenere presente, secondo Gori: l'annuncio continuo di nuove serrate potrebbe spingere le persone a lanciarsi nei negozi negli ultimi giorni a disposizione prima della serrata natalizia, creando quegli assembramenti che si dovrebbe cercare in ogni modo di scongiurare.