Primo bilancio di campagna elettorale: Pezzotta spara a salve, Carnevali nella comfort zone
Quale Bergamo hanno in mente resta tutto da capire. Il centrodestra ripete i suoi mantra, il centrosinistra difende le posizioni acquisite
di Wainer Preda
Se ne parla. Ma la campagna elettorale è ancora ben lungi dall’entrare nel vivo. D’altronde mancano tre mesi alle elezioni. Tempo lungo per alcuni, esiguo per altri. I candidati continuano, chi più chi meno, a visitare i quartieri di Bergamo. Ma la sensazione finora è che la città sia in altro affaccendata.
Sabato scorso Elena Carnevali ha inaugurato la sede del suo comitato elettorale. Si trova al 29 di via Sant’Orsola, con vetrine affacciate sulla strada. Alla presentazione c’erano un centinaio di persone. La maggior parte afferenti, di riffa o di raffa, all’ambiente politico e dintorni.
Esattamente come una settimana prima per Andrea Pezzotta. Sede in Galleria Mazzoleni, a cento metri dall’avversaria, altrettanti presenti all’inaugurazione. La maggior parte gravitanti nel giro politico e relativo sottobosco. Due presentazioni che hanno incuriosito, ma tutt’altro che coinvolto i cittadini (veri custodi del voto) che, straniti, si sono ben guardati dal prendervi parte.
Sarà che la politica di questi tempi non entusiasma. Almeno, non più come una volta. Certo è che di grandi idee finora non se ne sono sentite. Carnevali intende proseguire nel solco di Giorgio Gori. Pezzotta vuole distaccarsene. Come, però, è ancora nebbia fitta per entrambi. E parliamo di linea politica, non del singolo provvedimento, del singolo settore. Perché se Gori aveva una visione chiara e globale di città e, piaccia o meno, l’ha perseguita nei dieci anni di mandato, quale Bergamo abbiano in mente i suoi papabili successori è tutto da capire. Una cosa sono le enunciazioni di principio, gli slogan, l’altra come si metteranno a terra.
Confronto a distanza (per ora)
Il confronto finora è stato a distanza. Frecciatine, qualche scintilla. Niente più. E non potrebbe essere altrimenti. Partito in ritardo causa indecisioni altrui, Pezzotta ha un bisogno estremo di farsi conoscere, di mostrarsi alla gente. Dunque tende ad alzare il tiro. Rischiando talvolta lo scivolone o “l’eccesso di creatività”.
Carnevali, al contrario, per adesso preferisce restare nella sua “comfort zone”. Finora ha avanzato solo proposte sociali. Centrata quella del fondo affitti a favore di giovani e coppie sotto i 35 anni. Meno, perché complessa e burocratica, quella rivolta alla popolazione anziana. Tuttavia entrambe nelle sue corde. La candidata del centrosinistra, d’altronde, non ha alcun interesse a innalzare la tensione e spostarsi su argomenti più spinosi. Essendo un politico accorto, non vuole concedere il fianco all’avversario. Come nel caso di Piazzale Alpini. Pezzotta, da avvocato abile e rodato, le ha chiesto un contraddittorio pubblico, incentrato sulla sicurezza. Lei, sgamata da anni in parlamento, non ha abboccato, gettando la palla in corner: «Ho già parlato con i residenti e ci riparlerò».
Dagli amici mi guardi...
Ecco allora entrare in campo le improvvide fanfare: i partiti. Quelli che hanno tutto l’interesse elettorale a mettersi in evidenza. E di cui entrambi i candidati, se potessero, in alcuni casi farebbero volentieri a meno (...)