Se qualcuno pensava che il centrodestra scherzasse, ora si dovrà ricredere. Perché la tradizionale alleanza fra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, tornata nel suo alveo con l’accordo di Roma di due settimane fa, ha già cominciato a mietere vittime illustri nel campo avversario, ancor prima delle elezioni provinciali a Bergamo.
A farne le spese l’ex segretario bergamasco del Pd Gabriele Riva. Fatto fuori d’amblé dalla Fondazione Istituti Educativi, nella sera di martedì 21 ottobre. Al termine di una convulsa riunione del Consiglio d’amministrazione, è stato sostituito dall’ex sindaco di Fontanella Mario Gandolfi, figura storica della destra bergamasca.
Una sorta di “prova d’amore” che Fratelli d’Italia, finora esclusa dalle nomine nelle partecipate della Provincia, ha chiesto ai nuovi alleati. E il segno tangibile, se ce ne fosse bisogno, che la maggioranza Pd-Lega-Forza Italia che nell’ultimo decennio ha retto la Provincia non esiste più. Spazzata via dalle scelte azzardate del Partito Democratico, ancor prima che della voglia del centrodestra di andare unito alle consultazioni elettorali di febbraio e alle successive.
La fatal Caravaggio
Fatale, la vicenda Caravaggio. Anche se, dentro il Pd, i sostenitori del segretario provinciale Gabriele Giudicisottolineano che il centrodestra probabilmente sarebbe andato unito lo stesso. Dimenticando però che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia nei numeri sono maggioranza in Provincia da tempo immemore. E fino allo strappo di Caravaggio avevano governato insieme al Pd, d’amore e d’accordo, o quasi, per oltre dieci anni. Con il Carroccio e gli azzurri alleati al Partito Democratico, anomalia che il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Andrea Tremaglia, non ha mai mancato di stigmatizzare.
Anzi, secondo i beninformati, l’accordo per la riconferma di Pasquale Gandolfi alla presidenza della Provincia, con la maggioranza che lo ha sempre sostenuto, era già fatto. Saltato poi per le note vicende delle settimane scorse nel paese della Bassa.
Il siluro a Gabriele Riva
Ora, che l’aria sia cambiata è palese. Martedì sera, in una riunione durata quattro ore nella sede degli Istituti (…)