Fine mandato

Sciogliete le righe in Consiglio comunale a Bergamo: Gori commosso, Pecce anche

Le statistiche di Paganoni: Nosari e De Bernardis sempre presenti. Ghisalberti taciturna. E poi assenti, logorroici e dormienti. Ecco le curiosità

Sciogliete le righe in Consiglio comunale a Bergamo: Gori commosso, Pecce anche
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di Wainer Preda

Luca Nosari di Bergamo Ideale e Alessandro De Bernardis del Partito Democratico sono i recordman del Consiglio comunale di Bergamo. I due sono gli unici sempre presenti alle sedute consiliari dell’ultimo mandato. È quanto emerge dalle statistiche presentate ieri a Palazzo Frizzoni da Simone Paganoni, validate dall’Ufficio Consiglio del Comune.

«Come sempre - dice Paganoni - faccio notare che un consigliere non si giudica solo dal numero di presenze o assenze. Tuttavia alcuni di questi dati possono far riflettere». Le statistiche sono frutto del lavoro instancabile del consigliere comunale, al suo ultimo mandato dopo 34 anni passati fra Circoscrizioni e l’aula di Palafrizzoni. Oltre tre decenni da battitore libero, a cui va riconosciuta una rara onestà intellettuale.

Come per lui, è scoccata l’ora dell’addio anche per altri volti storici della politica bergamasca come Luisa Pecce, Gianfranco Ceci e il sindaco uscente Giorgio Gori, candidato alle Europee. Alla consigliera della Lega i colleghi dell’aula hanno tributato, oltre che un grande applauso, anche mazzi di fiori, con una certa commozione. Commosso anche Gori, con la voce rotta dall’emozione durante il suo intervento finale.

L’ultimo discorso di Gori

«Sono stati anni intensissimi, faticosi, coinvolgenti e in parte complicati - ha detto il sindaco uscente. - È stata senza dubbio l’esperienza più straordinaria e gratificante della mia vita. Quando mi sono candidato per la prima volta nel 2014, consideravo un sindaco come un manager in grado di risolvere i problemi della città. Lungo il percorso ho capito che è molto di più. Impegna in una dimensione emotiva e relazionale con i cittadini da cui non ti puoi staccare».

«Non credo di aver fatto tutto bene - ha continuato -, ma credo di non essermi mai risparmiato, facendo quello che considero e consideravo il mio dovere per la città. Se abbiamo raggiunto risultati il merito è anche dei miei compagni di avventure. La mia giunta, la mia squadra, che ringrazio uno a uno. Grazie anche all’opposizione per aver migliorato i nostri provvedimenti, facendo sempre la sua parte. Grazie ai cittadini che hanno contribuito al cambiamento della città. La mia speranza a livello personale è di aver restituito anche solo una piccola parte di quello che ho ricevuto e di aver lasciato, da sindaco, una città migliore di quella che abbiamo ereditato», ha concluso.

Tornando alle statistiche, dicevamo che i consiglieri onnipresenti sono stati Nosari e De Bernardis. Hanno in comune la giovane età e la passione politica, tanto da ricandidarsi. Il primo nella lista civica di Andrea Pezzotta, il secondo nel Partito Democratico, di cui è segretario cittadino. Il consigliere meno presente è stato il leghista Alberto Ribolla che ha saltato 32 sedute su un totale di 136 (137 con quella di stamattina dedicata alle onorificenze per l’Atalanta). Va detto però che l’esponente del Carroccio, per tutta la parte iniziale del mandato, era anche deputato a Roma, dunque assente giustificato.

Il consigliere “puntualino”

Dai dati di Paganoni spuntano anche elementi curiosi. Il consigliere più puntuale in assoluto (ovvero quello che è arrivato per tempo e che non è mai uscito prima della fine) è Stefano Togni della lista Gori. Togni ha anche un altro primato. Quello del più taciturno. Nei cinque anni di mandato è intervenuto in aula undici volte, un paio l’anno. Seguito dai colleghi della Lista Gori (...)

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