Polemica

Siccità da record e crisi energetica, ma il Comune di Treviglio non spegne le fontane

Ad attaccare l'Amministrazione è Laura Rossoni (Pd) che parla di spreco inutile di acqua e di energia

Siccità da record e crisi energetica, ma il Comune di Treviglio non spegne le fontane
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Non piove da interminabili settimane, i campi soffrono, il caldo torrido non dà tregua e non ne darà ancora per diversi giorni. Un'estate da bollino nero, bollente come non se ne registravano da anni ma soprattutto con un'assenza di precipitazioni significative che dura da diversi mesi. In questo panorama poco confortante arriva l'ordinanza regionale che limita l'uso dell'acqua e inserisce alcuni divieti. Come quello riguardante le fontane pubbliche che, a fronte della carenza idrica dovrebbero restare spente. E molti Comuni hanno seguito l'indicazione, ma non Treviglio dove l'acqua continua a zampillare dalle fontane sparse in città. Una situazione inammissibile per la consigliera del Pd Laura Rossoni che ha affidato ai social una dura critica nei confronti dell'Amministrazione di Juri Imeri.

Le fontane a Treviglio come l'Acquafan

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"Chiare fresche e dolci acque di Treviglio… ma siamo seri? Temperature a 40 gradi, la peggior siccità da un secolo, scorte idriche ridotte a un lumicino, l’invito ai cittadini a non innaffiare il giardino, a non lavare l’auto o il piazzale e il Comune che fa? Le fontane di piazza Setti, di via XXV Aprile e quella del trattore della Same pompano e spruzzano acqua manco fossero l’Acquafan - scrive Rossoni sul suo profilo Facebook - E mancano all’appello la fontana dell’ex Baslini e quella dei Servizi sociali in via XXIV Maggio solo perché sono rotte! E dalla maggioranza del sindaco Juri Imeri non ci provino nemmeno a dire che tanto sono a riciclo perché sanno bene che almeno un quarto dell’acqua è nuovo e a fine anno il conto della Cogeide è di migliaia e migliaia di euro".

"Inutile tagliare i servizi per buttare i soldi nello scarico"

Ma il problema non è solo lo spreco di acqua, ma anche quello energetico, un altro tema molto delicato in questo periodo storico,

"Per non parlare del conto della corrente elettrica, delle pompe e della manutenzione - aggiunge - Anche qui pare che qualcuno non si ricordi che siamo in una crisi energetica mai vista prima e mentre le bollette impazziscono ci dice che bisogna stringere la cinghia… ma poi la fa stringere solo ai cittadini. E via con il taglio dei servizi (quando non li si chiude proprio), poi rincaro di abbonamenti, tariffe e tasse. Ma per cosa? Per buttare i soldi nello scarico… di una fontana? Ci vuole serietà e occorrono amministratori attenti che danno l’esempio. In un momento difficile come quello che stiamo vivendo il Comune deve cominciare a risparmiare per primo. Solo così poi si può essere credibili quando si chiedono sacrifici. Le fontane sono belle? Si. Devono funzionare sempre? No. Mettiamole in funzione nei momenti di svago, per il resto i cittadini saranno i primi capire e apprezzare questa attenzione all’ambiente e alla gestione delle risorse di tutti".

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