Teatro Donizetti, la Lega chiede 1,5 milioni di contributi annuali extra per la Fondazione
I fondi garantirebbero la valorizzazione del teatro, recentemente riaperto dopo un attento restauro, e del festival Internazionale Donizetti Opera
Per la valorizzazione e la realizzazione del festival Donizetti Opera, si assegnino ogni anno 1,5 milioni di euro di contributi alla Fondazione Teatro Donizetti.
La proposta di legge, che modificherebbe l’articolo 2 delle disposizioni approvate nel 2012 per il sostegno e la valorizzazione dei festival musicali e operistici italiani, è stata presentata dai deputati leghisti, tra cui i bergamaschi Alberto Ribolla (primo firmatario del documento), Daniele Belotti, Rebecca Frassini, Cristian Invernizzi.
«La nostra città, fortemente colpita dalla pandemia, è stata eletta capitale italiana della cultura per il 2023 (insieme a Brescia ndr) – spiega Ribolla -. Tali contributi aggiuntivi garantirebbero, anche per gli anni a venire, il giusto sostegno per la valorizzazione del nostro teatro, recentemente riaperto dopo un attento restauro, e del festival Internazionale Donizetti Opera».
Alla Fondazione Donizetti, costituita nel 2014 per gestire il teatro e per diffondere il patrimonio culturale e musicale di Bergamo, è già stato assegnato per tre anni, dal 2020 al 2022, un contributo annuale pari a 1 milione di euro con l’obiettivo di migliorare la qualità di cast e degli allestimenti. Se la proposta del Carroccio venisse accolta, la Fondazione riceverebbe già da quest’anno il milione e mezzo di contributi statali aggiuntivi.
Valorizzare l’attività del teatro «significa credere nella cultura e nel valore morale della bellezza, due principi indispensabili su cui costruire lo sviluppo del territorio – si legge nella proposta di legge presentata alla Camera -. Cultura e bellezza sono valori che appartengono alla storia del nostro Paese: vogliono dire conoscenza, passione, creatività e, quindi, prospettive di crescita. Riuscire a valorizzarli mettendoli al centro di ogni scelta, significa creare un terreno fertile di speranza per il futuro e qualità della vita, soprattutto per le nuove generazioni».