Val Seriana e Val Brembana, un accorato appello comune: «Concedeteci la zona gialla»
I presidenti Calegari e Lobati scrivono a Conte, al prefetto Ricci e a Fontana: «La continua emanazione di controverse e temporanee normative sta fortemente mettendo alla prova la tenuta sia psicologica sia economica della nostra popolazione»
di Giambattista Gherardi
Una lettera cointestata e firmata dai presidenti Giampietro Calegari e Jonathan Lobati, per rappresentare le difficoltà delle nostre Valli. Le Comunità Montane della Valle Seriana e della Valle Brembana hanno lanciato giovedì 28 gennaio un sos convinto al Presidente del Consiglio (dimissionario) Giuseppe Conte, al Prefetto di Bergamo Enrico Ricci e al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per chiedere formalmente «il riconoscimento di una zona gialla provinciale o sub provinciale».
«Gli Amministratori del territorio della Valle Seriana e Valle Brembana - si legge - intendono porre alla Vostra attenzione la grave tensione economica e di conseguenza sociale che si sta manifestando nella nostre realtà locali. Dopo aver vissuto il critico momento della primavera 2020, che ha investito le nostre valli e il territorio bergamasco, da ormai diversi mesi la Valle Seriana e la Valle Brembana presentano bassissime percentuali di contagio, ridotte addirittura allo zero in diverse realtà».
«La stagione invernale nelle nostre valli è strettamente legata all'apertura degli impianti sciistici, ma le ricadute sono molto più articolate e complesse e coinvolgono tutti i diversi operatori del territorio che di questa attività beneficiano grazie all'indotto generato. La chiusura degli impianti in occasione delle festività natalizie e per tutto il mese di gennaio ha rappresentato un durissimo affondo all'economia già provata delle valli, così fortemente colpite dalla crisi dei mesi scorsi».
«Gli enti territoriali e locali, gli impiantisti e gli operatori economici - aggiungono Calegari e Lobati - hanno ben chiara l'importanza di un'accoglienza nel pieno rispetto del distanziamento sociale, delle precauzioni anti-Covid e delle norme esistenti. Gli ampi spazi che la montagna garantisce permettono a nostro avviso di diventare territorio di riferimento per praticare attività all'aria aperta in piena sicurezza, consentendo svago e benessere individuale ai visitatori e ai turisti che nelle nostre vallate possono godere di un patrimonio naturale capace di consentire il distanziamento sociale e il benessere psicofisico».
«Per questa ragione sono più che mai necessarie direttive chiare da far rispettare in modo puntuale e preciso. In questa direzione ha infatti già lavorato la Conferenza Stato-Regioni proponendo al Governo lince guida condivisibili per l'utilizzo di impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici. La continua emanazione di controverse e temporanee normative sta fortemente mettendo alla prova la tenuta sia psicologica sia economica della nostra popolazione, alla quale abbiamo il dovere di dare voce».
«Gli amministratori del territorio - continua la lettera - si stanno adoperando per garantire il rispetto delle norme e la collaborazione tra operatori privati ed enti locali ma riteniamo quanto mai necessario procedere in tempi brevi in modo congiunto e coordinato per permettere agli operatori locali di poter godere degli ultimi battiti di una stagione invernale, contraddistinta da difficoltà e sacrifici e ormai in gran parte compromessa».
«I professionisti del settore si sono giù attivati per garantire accessi contingentati alle piste e limitare le occasioni di assembramento, anche in collaborazione con Promoserio, e altre associazioni di promozione turistica territoriale e le Comunità Montane stesse. La situazione sanitaria della nostre Valli è al momento sotto controllo e gli operatori sono pronti a fare del proprio meglio per garantire la fruizione dei servizi in totale sicurezza. Ci aspettiamo quindi che anche chi verrà a trovarci e potrà godere l'accoglienza delle magnifiche valli sarà rispettoso degli sforzi fatti dal territorio e accederà i servizi con la necessaria prudenza».
«Pertanto, anche al fine di evitare tensioni sociali - è la richiesta dei Presidenti - chiediamo a quanti in indirizzo che Vi vogliate adoperare affinché:
- venga riconosciuta una zona gialla in ambito provinciale o sub-provinciale;
- venga consentita l'apertura dei ristoranti e dei negozi in genere, nel rispetto di ogni stringente normativa;
- venga chiarita la possibilità di raggiungere le località turistiche montane per effettuare le attività ivi offerte (sci di fondo, escursionismo in genere, ecc), all'aria aperta, all'insegna della sicurezza e nel pieno rispetto di ogni prescrizione;
- venga stabilita una certezza tempistica e nelle modalità per la riapertura dei comprensori sciistici»