nessun passo indietro

Mercatini in Città Alta, il Comune conferma il limite delle 9 giornate annue

L'assessore e vicesindaco Gandi risponde all'interrogazione di FI: «Necessario tutelare concorrenza e vivibilità»

Mercatini in Città Alta, il Comune conferma il limite delle 9 giornate annue

Niente marcia indietro sul ridimensionamento dei mercatini hobbistici in Città Alta. L’assessore al Commercio Sergio Gandi ha risposto all’interrogazione scritta presentata dalla consigliera di Forza Italia Giulia Ceci, confermando la riduzione delle giornate annue da 12 a 9 e spiegando le ragioni di una scelta che ha suscitato malcontento tra le associazioni organizzatrici.

Distinzione tra hobbisti e artigiani

Nella sua risposta, l’assessore Gandi chiarisce innanzitutto la differenza tra hobbisti e artigiani: «I primi esercitano l’attività di vendita in modo saltuario, occasionale e non professionale; i secondi sono operatori economici che vendono beni da loro stessi prodotti, svolgendo l’attività in maniera professionale».

Il rischio evidenziato dall’amministrazione è che operatori non professionali possano finire per svolgere «attività commerciale abusiva su area pubblica» o esercitare una concorrenza impropria nei confronti di chi opera legittimamente nel settore artigianale e commerciale, sostenendone i relativi costi.

Normative regionali e ruolo dei Comuni

A sostegno della decisione, Gandi richiama una nota di Regione Lombardia del giugno 2017, che attribuisce ai Comuni la responsabilità del monitoraggio e controllo di queste attività, proprio per prevenire l’esercizio abusivo del commercio su suolo pubblico.

«La limitazione del numero di mercatini svolti da hobbisti è lo strumento attraverso il quale l’Amministrazione contempera le legittime iniziative degli hobbisti con la tutela dell’artigianato e del commercio in sede fissa», sottolinea l’assessore.

Aree sensibili e tutela del decoro urbano

La riduzione a 9 giornate annue, precisa Gandi, è circoscritta ad «alcune aree sensibili della città, quali Città Alta e Centro Piacentiniano», e mira anche a garantire «le rilevanti esigenze di fruibilità, vivibilità e decoro della città».

La decisione, concordata con la struttura tecnica dell’assessorato già dall’autunno 2024, risponde quindi a una visione più ampia che tiene conto degli interessi di hobbisti, artigiani, ambulanti ed esercenti in sede fissa.

Tutele per le associazioni no profit

Per quanto riguarda le associazioni culturali senza scopo di lucro, Gandi ricorda che sono tutelate da specifici indirizzi approvati dalla Giunta Comunale con delibera n. 50 del 30 gennaio 2025, che individua le postazioni da concedere agli enti del terzo settore e le procedure da seguire.

Nessuna revisione in vista

Alla domanda se l’amministrazione sia disponibile a riconsiderare i limiti stabiliti, la risposta è netta: «Al momento non si ritiene opportuno rivedere la decisione assunta, trattandosi di scelta coerente con gli intendimenti programmatici dell’Amministrazione».

L’assessore conferma però la disponibilità a un tavolo di confronto con operatori e associazioni organizzatrici, pur precisando che «tale confronto non necessariamente deve condurre a soluzioni diverse da quelle sin qui adottate».

Gandi conclude affermando che «le scelte di ridimensionamento e/o di spostamento adottate in questi anni sono state sempre condivise sia con gli organizzatori dei mercatini, sia con i rappresentanti delle associazioni di categoria del commercio in sede fissa e su aree pubbliche».