Da gennaio nuove tasse sul fumo, anche quello elettronico

Da gennaio nuove tasse sul fumo, anche quello elettronico
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La Legge di Bilancio 2021 prevede diverse novità e aumenti sul fumo, incluso il rincaro sulle sigarette elettroniche. Si chiama tassa sul fumo e prevede un aumento progressivo dell'imposta fino al 2023. L'emendamento, approvato a fine dicembre 2020, è entrato in vigore dal 1° gennaio 2021.

In seguito alla modifica dell'aliquota, i prezzi, già non bassi, applicati sulle sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, tenderanno ad aumentare nel tempo. La manovra finanziaria prevede, inoltre, obblighi a carico del produttore, affinché possa validamente ottenere l'autorizzazione.

Approvata la tassa sul fumo 2021: tutto quello che c'è da sapere

Ormai è ufficiale. Il rincaro dei prezzi sul fumo voluto dal governo colpirà anche il mercato delle sigarette elettroniche e del tabacco riscaldato. L'emendamento predispone un aumento pari al 5% per ogni anno.

Nello specifico, saranno interessati tutti i prodotti da inalazione senza combustione di sostanze liquide, indipendentemente dal fatto che siano o meno a base di nicotina. Restano salvi soltanto quei prodotti che vengono venduti ad uso esclusivamente medico.

L'aumento dei prezzi è iniziato a partire dal 1° gennaio 2021 e proseguirà in maniera graduale fino al 2023. Si comincerà con un rincaro del 10%, percentuale che passerà al 15% nel 2022 e arriverà al 20% nel 2023.

Parallelamente, hanno subito un aumento anche le aliquote di imposta sul tabacco da inalazione senza combustione, pari al 20% per il 2021, al 35% per il 2022 e al 40% per il 2023.

A conti fatti, nel 2021 l'imposta raggiunge, per ogni 10 millilitri di liquido privo di nicotina, circa 85 centesimi. L'importo arriva a circa 1,30€, al netto dell'IVA, nel caso di liquidi che contengono anche modeste quantità di nicotina.

La manovra è stata approvata con 156 voti a favore, anche dal Senato. I voti contrari sono stati 124 e non si sono registrati astenuti. Secondo le stime, nel corso del 2022 e del 2023, l'imposta dei liquidi con e senza nicotina sfiorerà circa 2,5€ e 2€ ogni 10 millilitri.

L'agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, a breve, formalizzerà la nuova manovra. Nell'attesa, non si conosce in maniera ufficiale l'importo che bisogna versare fino al sesto decimale. In ogni caso, l'aumento dei prezzi è divenuto effettivo dal 1° gennaio 2021, anche se la circolare non è stata ancora diffusa.

Legge di Bilancio 2021 e nuova tassa sul fumo delle sigarette elettroniche

La Legge di Bilancio per l'anno 2021 ha modificato l'art. 62 quater del Dlgs n. 504 del 1995, in materia di imposta sul consumo dei prodotti da fumo. La norma precisa che i prodotti da inalazione, senza combustione e contenenti sostanze liquide, con o senza nicotina, ad esclusione di quelli impiegati in campo medico, saranno assoggettati ad una maggiore imposta.

La vera novità riguarda proprio le sigarette elettroniche, viste le modifiche all'articolo di legge già esistente che prevedeva aliquote ferme al 10% per i prodotti a base di nicotina e del 5% per quelli che ne sono privi, sia nei negozi fisici che in quelli online come www.svapostore.net, sebbene questi ultimi possano sempre proporre scontistiche interessanti sulla quantità.

Viene, inoltre, stabilito che i soggetti autorizzati alla commercializzazione dei prodotti da fumo tassati sono tenuti a prestare una cauzione preventiva pari al 10%.
La percentuale deve essere applicata tenendo conto dell'imposta che grava sulle giacenze. In ogni caso, l'importo da corrispondere non deve essere inferiore all'imposta media dovuta per tutto il periodo a cui si riferisce la dichiarazione presentata ai fini del pagamento.

Pertanto, a partire dal 1° aprile 2021, la circolazione sul mercato dei prodotti da fumo oggetto di tassazione verrà sottoposta ad ulteriori restrizioni.
Verranno adottati appositi contrassegni di legittimazione scritti solo in lingua italiana. Lo stesso vale anche per le avvertenze. In aggiunta, saranno anche specificate le determinazioni del Direttore generale dell'ADM.

Sempre con la medesima determinazione, saranno stabiliti i contenuti e le modalità per presentare l'istanza ai fini del conseguimento dell'autorizzazione, nonché le prescrizioni sulla tenuta dei registri e documenti contabili, di liquidazione e versamento dell'imposta. Le medesime regole trovano applicazione nei casi di vendita a distanza.

E, ancora, attraverso la determinazione del Direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, vengono precisati i requisiti per l'autorizzazione alla commercializzazione e l'approvvigionamento per gli esercizi di vicinato, le farmacie e le parafarmacie.

Sarà data priorità agli esercizi di vicinato per la vendita dei prodotti oggetto di tassazione e dei dispositivi meccanici, con esclusione delle farmacie e parafarmacie. Dovrà, inoltre, essere garantito il divieto di vendita ai minori, senza arrecare discriminazioni fra i canali di vendita. Infine, dovranno essere garantiti gli stessi requisiti soggettivi previsti per le rivendite che trattano prodotti di monopolio.

Tassa fumo 2021: commercializzazione dei prodotti

L'emendamento voluto dal governo introduce un'altra importante incombenza a carico dei produttori, in mancanza della quale non potranno ottenere valida autorizzazione ai fini della commercializzazione dei prodotti tassati.

A questo riguardo, è previsto che i produttori forniscono un campione di ogni prodotto. L'obiettivo del legislatore è quello di disincentivare il fumo e contrastare la dipendenza da nicotina.

Le nuove accise riguardano anche i tabacchi lavorati e gli accessori per il fumo fai da te, quali cartine per arrotolare le sigarette e filtri. Viene, inoltre, aumentata l'accisa che grava sui sigari, sigaretti, sul tabacco trinciato e quello usato per realizzare le sigarette. Sale, infine, anche l'onere fiscale che grava sulle sigarette.

Alla luce di quanto esaminato, la stretta fiscale sembra gravare maggiormente sul tabacco riscaldato. L'aumento applicato a questo prodotto era contemplato già nella bozza della manovra, ma successivamente accantonato nel testo approvato da palazzo Chigi. Ora, invece, le forze politiche tornato sul punto e ad insistere sulla tassazione dei tabacchi da inalazione che, stando alle ultime statistiche, rappresentano il 4% delle mercato.

Dalla stima dei dati emerge che, durante la piena emergenza Covid-19, molti consumatori sono passati alle sigarette elettroniche e tanti altri hanno smesso di fumare. Parificare sul piano fiscale dispositivi elettronici per lo svapo con le sigarette convenzionali, potrebbe modificare i consumi e avere un effetto opposto a quello prefissato dal legislatore.

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