Conto deposito non vincolato: cos’è e come funziona?
Il conto deposito è prodotto bancario pensato principalmente come strumento di risparmio e, in quanto tale, lo si può anche considerare come un prodotto da inserire nel proprio portafoglio investimenti; una sua caratteristica, infatti, è quella di prevedere un tasso fisso di interesse attivo sulle somme depositate, tasso che può essere più o meno elevato a seconda della banca che propone il prodotto e anche dalla congiuntura economica.
Conto deposito: la distinzione tra vincolato e non vincolato
La più classica distinzione relativa ai conti deposito è quella tra conti vincolati e conti non vincolati (altrimenti detti liberi); un esempio relativo a questi ultimi è il Conto Arancio deposito, prodotto online zero spese (tutte le operazioni di apertura, gestione, trasferimento e chiusura sono gratuite) che offre un tasso fisso di interesse attivo per 12 mesi.
Un conto deposito non vincolato è caratterizzato dal fatto che le somme depositate sono sempre a disposizione del titolare del conto che può trasferirle quando vuole, tramite bonifico bancario, sul conto corrente di appoggio.
Il conto deposito vincolato invece funziona diversamente: le somme depositate sono infatti soggette a un vincolo temporale, vale a dire che non possono essere movimentate fino a quando non si giunge alla scadenza prevista del contratto.
La durata del vincolo di un conto deposito può variare a seconda dei prodotti proposti dalle varie banche; le durate più comuni sono 12, 24 e 36 mesi, ma non mancano offerte con durate più brevi o, al contrario, più lunghe.
Un conto vincolato offre quindi minore flessibilità nella movimentazione del denaro depositato; d’altro canto, offre di solito un tasso d’interesse leggermente più alto.
Come si apre un conto deposito non vincolato?
L’apertura di un conto deposito può essere fatta in modo tradizionale oppure tramite una procedura digitale al 100%; nel primo caso è necessario recarsi presso una filiale fisica di una banca durante l’orario di sportello, mentre nel secondo caso si può operare tramite Internet; si parla in questo caso di conto deposito online.
La procedura digitale è ormai la più comune perché particolarmente snella e comoda e, di solito, anche più economica.
Preparando in anticipo la documentazione richiesta (carta d’identità, tessera sanitaria o codice fiscale) e avendo a portata di mano alcuni dati (IBAN del conto corrente d’appoggio, contatti telefonici e digitali ecc.), la procedura di apertura online è piuttosto semplice e non richiede molto tempo.
Vale la pena ricordare che per aprire un conto deposito è necessario essere maggiorenni e avere la residenza italiana.
Interessi, spese e imposta di bollo
Il tasso proposto sui conti deposito, se non specificato diversamente, è lordo. Quello netto si ottiene considerando la ritenuta fiscale del 26%. Al momento dell’accredito degli interessi sul conto, è la banca che provvede al calcolo e al versamento di quanto dovuto all’erario. Sul conto deposito saranno quindi accreditati gli interessi al netto della ritenuta fiscale.
Come accennato, i conti deposito non prevedono spese, ma è dovuta un’imposta di bollo che viene calcolata in misura proporzionale pari allo 0,2% (vale a dire il 2 per mille) della giacenza disponibile. È previsto un tetto massimo di applicazione sui soggetti diversi dalle persone fisiche (14.000 euro), mentre non è previsto alcun limite di sorta nel caso il titolare sia una persona fisica.