Un problema importante

Cure dentali e prevenzione: perché in Italia si arriva spesso tardi?

I dati Istat confermano un ritardo culturale rispetto ad altri paesi europei, milioni di persone rinviano le cure

Cure dentali e prevenzione: perché in Italia si arriva spesso tardi?

Il rapporto tra gli italiani e i dentisti è sempre stato piuttosto complesso per vari motivi. Innanzitutto c’è la paura atavica del dentista, benché le ultime tecnologie rendano gli interventi sempre meno invasivi e più precisi.

Altra problematica è indubbiamente il costo, che viene percepito eccessivo per la “semplice” cura dentale, che in realtà è molto più importante di quanto si possa pensare, poiché un problema odontoiatrico può avere ripercussioni serie su tutto il corpo e celare patologie più gravi.

Milioni di persone rinviano le cure

In generale c’è una scarsa cultura della prevenzione, che porta milioni di persone a rinviare le cure. Un problema di poco conto, che potrebbe essere risolto semplicemente, si aggrava se non viene curato in tempo e, quando si interviene, è ormai troppo tardi e sono necessarie cure più invasive e costose.

Anche i dati Istat confermano un ritardo culturale rispetto ad altri paesi europei, dove invece le visite di controllo sono molto più frequenti, oltre che le ricorrenti disparità tra nord e sud Italia che si ripresentano anche in ambito odontoiatrico. Tuttavia qualcosa sta cambiando, sia in città che in provincia, dove sta crescendo l’attenzione per la salute orale, grazie a tecnologie meno invasive e sempre più all’avanguardia.

La paura del dentista

Partiamo da una delle paure tipiche e ormai stereotipate degli italiani: quella del dentista. Sul tema sono state realizzate barzellette e storie che rasentano l’horror, eppure oggi le anestesie sono più efficaci, le procedure meno dolorose e le tecniche mini-invasive hanno ridotto al minimo i disagi.

Questa fobia, che in realtà non si fonda assolutamente su basi solide, impedisce alle persone di rivolgersi al dentista ai primi segnali d’allarme, come sanguinamento gengivale o carie che stanno facendo capolino. Se esce sangue dal naso ci si rivolge
subito dal medico di base, mentre se c’è sanguinamento dalle gengive si tende a considerarlo come un fatto normale.

In questo modo un piccolo problema, come una semplice otturazione, col tempo rischia di trasformarsi in un’infezione complicata che può richiedere devitalizzazioni o addirittura estrazioni. Più si attende, più aumenta la complessità della terapia e, di conseguenza, il costo delle cure.

I costi percepiti come eccessivi

Un’altra barriera che frena gli italiani dal recarsi dal dentista è il costo, percepito più alto rispetto ad altri ambiti sanitari. In realtà questa è una percezione distorta, poiché è sufficiente un controllo annuale o una pulizia professionale una tantum, che hanno costi sostenibili, per evitare interventi molto più costosi.

È proprio il continuo rinvio delle visite che, paradossalmente, fa aumentare i costi quando poi l’intervento diventa necessario. Come già evidenziato, i costi sono molto più bassi se si sostengono visite periodiche per prevenire piccoli problemi che rischiano di aggravarsi e risultare più costosi se non curati adeguatamente e con tempismo.

La mancanza di cultura della prevenzione

In Italia c’è anche una scarsa cultura della prevenzione. A differenza di altri paesi europei, dove è normale programmare almeno due visite annuali dal dentista, in Italia la maggior parte delle persone si rivolge allo specialista solo in presenza di problemi evidenti e dolori fastidiosi.

Secondo i dati Istat la media europea di italiani che effettua controlli odontoiatrici regolari è inferiore alla media europea: un segnale chiaro di come la prevenzione sia sottovalutata. Eppure basterebbero poche azioni, come controlli di routine, igiene orale professionale e una corretta educazione alimentare per ridurre drasticamente l’incidenza di problemi tipici del cavo orale come carie, gengiviti e parodontiti.

La prevenzione non riguarda unicamente il benessere della bocca, ma ha implicazioni dirette sulla salute generale. Numerosi studi hanno infatti dimostrato legami diretti tra malattie gengivali e patologie cardiovascolari, diabete e complicazioni in gravidanza, così come problemi dentali possono incidere addirittura sulla corretta postura.

Un cambiamento in atto

Nonostante questi ostacoli, qualcosa sta cambiando. Negli ultimi anni l’odontoiatria italiana si sta evolvendo verso un approccio più umano, tecnologico e personalizzato che sta gradualmente scalfendo la paura del dentista.

Le tecniche sono diventate meno invasive, più rapide e precise, riducendo il dolore, abbreviando i tempi e rassicurando anche i pazienti più timorosi.

In parallelo molti professionisti stanno promuovendo una visione della cura orale come parte integrante della salute complessiva, avviando percorsi personalizzati che tengono conto dello stile di vita, delle abitudini e delle necessità di ogni paziente. A Bergamo, ad esempio, il lavoro del dottor Giorgio Toffanetti rappresenta un esempio concreto di questa evoluzione, un modello in cui tecnologia, prevenzione e attenzione alla persona camminano di pari passo e si combinano per offrire cure efficaci senza trascurare l’aspetto umano.

Se fino a pochi anni fa la visita dal dentista faceva paura, e veniva percepita come un costo improvviso da sostenere, oggi per molte persone sta diventando un’occasione per migliorare la qualità della propria vita, non solo quella del cavo orale.

C’è ancora molto da fare in termini di educazione e cultura della prevenzione, ma qualcosa sta finalmente cambiando anche grazie ad un approccio della stessa odontoiatria più umana, personalizzata e al tempo stesso in grado di sfruttare le straordinarie opportunità offerte dalla tecnologia.