Head hunter in Lombardia: ecco come può fare la differenza

Head hunter in Lombardia: ecco come può fare la differenza

Secondo una recente indagine dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, il 78% delle organizzazioni in Italia fatica ad assumere nuovo personale, soprattutto a causa della mancanza di competenze specialistiche e tecniche sufficienti. Per il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con l’Unione Europea, la difficoltà di reperimento sul territorio nazionale si trova del resto normalmente al di sopra del 45%.

Come sottolineato dallo stesso Osservatorio Mercato del lavoro della Provincia di Bergamo, le imprese del territorio hanno compreso quali possono essere gli effetti di questo ormai fisiologico mismatch e, a fronte delle sempre presenti difficoltà di reperimento del personale, stanno puntando per esempio a una maggiore stabilizzazione dei rapporti lavorativi temporanei 

Le indagini dimostrano peraltro che, tra le figure maggiormente difficili da reperire sul mercato del lavoro, ci sono soprattutto quelle di alto livello e specializzate: si parla infatti di ingegneri, di manager e di dirigenti. Si capisce quindi perché il ruolo dell’head hunter in Lombardia stia diventando sempre più centrale, per permettere alle imprese in cerca di talenti di accedere alle competenze specifiche ricercate. 

Ma in che modo nello specifico un head hunter può fare la differenza? Si pensi a come viene affrontato comunemente il processo di ricerca e di selezione del personale da parte delle PMI: l’iter tipico prevede la pubblicazione di un annuncio di lavoro più o meno strategicamente curato sugli appositi portali per la ricerca di lavoro. Tali strumenti, per loro stessa natura, vengono consultati regolarmente dalle sole persone alla ricerca attiva di un nuovo lavoro; in uno scenario caratterizzato dal mismatch delle competenze, e quindi dal mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro, questo si traduce fin troppe volte in un nulla di fatto, oppure in processi di selezione del personale dagli esiti deludenti o perfino dannosi. 

Quanto può essere efficace un annuncio di lavoro rivolto a un pubblico che non presenta le competenze ricercate? Nel caso di profili come ingegneri, sviluppatori, commerciali, manager e tecnici qualificati, la quasi totalità dei talenti è già occupata. Ed è per l’appunto qui che entra in gioco l’head hunter, che può vantare dei contatti diretti con il proprio network di candidati passivi, ovvero di professionisti non attivamente alla ricerca di una nuova occupazione, i quali però potrebbero essere favorevolmente incuriositi a fronte di una buona offerta di lavoro. 

Per rendere ancora più efficace la ricerca di personale attraverso le tecniche di head hunting, la società di selezione del personale Adami & Associati – con sede operativa a Milano ma attiva in tutta la Lombardia, come in tutte le principali città italiane – mette a disposizione delle imprese degli head hunter specializzati in aree specifiche: si parla quindi di head hunter specializzati nella ricerca di figure commerciali, di cacciatori di teste specializzati nella ricerca di profili nel campo dell’ingegneria, e via dicendo, per offrire a ogni impresa il migliore dei consulenti per la ricerca di personale qualificato e per ingaggiare i più capaci talenti per posizioni dirigenziali.