Plantari utilizzo e gestione: ecco le risposte alle domande più frequenti
Il dottor Pierpaolo Gasparini di Bonate Sopra fa chiarezza su alcuni punti di fondamentale importanza per garantire durata ed efficacia dei propri dispositivi personalizzati
Il tecnico ortopedico Pierpaolo Gasparini di Ortopedia Tecnica Gasparini ci ha inviato un interessante contributo sulle modalità di utilizzo e gestione dei plantari personalizzati che realizza nel suo laboratorio di Bonate Sopra. Domande che rispondono ai quesiti, dai più semplici ai più curiosi e complicati, più frequenti dei pazienti. Un modo per fugare ogni dubbio e creare sicurezza.
Utilizzo dei plantari: si possono lavare?
Certamente. L'operazione si esegue con acqua e sapone. L'asciugatura avviene all'aria, evitando accuratamente fonti di calore quali caloriferi e asciugatrice.Dovrebbero lavarli più spesso i pazienti diabetici e quelli con problemi di eccessiva sudorazione ai piedi.
Dove si inseriscono i plantari?
Dentro a scarpe sportive allacciate con soletta estraibile o in un altro paio di calzature che possano recepirli nello spessore. Non si mettono mai, invece, dentro ai calzini o alle calze. Chi si trova a proprio agio può portarli a contatto con i piedi nudi, attenzione però a che siano ben bloccati nelle calzature.
Un paio di plantari va bene per le calzature di tutti i giorni e anche per quelle da corsa/bicicletta/calcio/basket?
No! Ogni attività sportiva necessita di appoggi calibrati perché caratterizzata da differenti sollecitazioni. In un contesto sbagliato i plantari non solo diventano inutili, ma anche dannosi per piedi e postura.
Utilizzo dei plantari: per quante ore si portano al giorno?
Sarebbe meglio 8 ore perché un uso continuativo permette al cervello di recepire stimoli continui e a mandare impulsi modificati alla periferia. Se non si portano le scarpe così a lungo, tuttavia, possono essere utilizzati anche in casa, dentro ad apposite ciabatte. Naturalmente, è sempre possibile calzare il vostro paio di calzature eleganti, senza plantari, se vi capita di dove uscire per un impegno mondano. Qualche ora senza plantari una volta ogni tanto, infatti, non ha conseguenze su piedi e postura.
Ogni quanto tempo bisogna rifarli?
Negli adulti, oltre a consigliare di ispezionare i plantari quotidianamente, è utile un controllo dopo i primi due mesi di utilizzo. Serve per verificare che siano efficaci. Fatta questa prima verifica, gli appuntamenti si possono prendere di sei mesi in sei mesi. Occhio però, in caso di dimagrimento, operazioni chirurgiche, patologie e così via, è necessario valutare subito il riflesso sugli appoggi. Per i bambini le cose vanno diversamente: crescendo, talvolta rapidamente, i loro tempi sono personalizzati.
E' possibile rinnovare un solo plantare?
Poiché gli appoggi devono essere armonizzati, i plantari si rifaranno sempre in coppia. Si procede in questo modo per evitare che la postura si sbilanci.
Utilizzo dei plantari e gravidanza...
Se vi state chiedendo se si possano portare i plantari in gravidanza, la risposta è sì. Si tratta, anzi, di un'ottima soluzione, perché i plantari permettono di supportare la postura che cambia. Ovviamente, dopo il parto i plantari utilizzati nei nove mesi precedenti diventeranno inutilizzabili, perché la postura sarà tornata normale. Attenzione, i plantari vanno rifatti a ogni gravidanza successiva alla prima.
C'è un'età limite oltre la quale i plantari non si possono più portare?
I plantari si portano finché si è in grado di camminare. Con il passare degli anni diventano sempre più indispensabili perché contribuiscono a prevenire mancanza di equilibrio e appoggi scorretti.
Dopo un po' di anni si guarisce? Si può smettere di portarli?
Gli adulti non guariscono. Anzi, il passare del tempo ha un impatto inarrestabile sul sistema osteoarticolare del corpo umano. In questa situazione, per fortuna, i plantari ci danno una mano nel sostenerci. Nei bambini i problemi possono risolversi nel giro di qualche anno, finché si trovano nell'età dello sviluppo.
E' grave dover indossare dei plantari?
Ci sono paesi del mondo nei quali lo Stato passa gratuitamente un paio di plantari ogni anno ai suoi cittadini. Da ciò si evince che proprio tutti potrebbero trarre giovamento dall'utilizzo di plantari personalizzati.
Plantari e diabete?
Per i diabetici si realizzano plantari personalizzati con materiali speciali, che garantiscono la massima igienicità al piede chiuso nella calzatura. In linea generale gli specialisti consigliano ai diabetici il ricorso ai plantari perché questi ultimi sostengono e ammortizzano l'appoggio, diminuendo l'attrito all'interno della scarpa.
Che differenze ci sono tra i plantari standard per alleggerire i punti di pressione e quelli personalizzati?
La differenza sta tutta nella preparazione. I plantari personalizzati si realizzano dopo un accurato check-up posturale e l'analisi del passo. Al mondo neanche i fratelli gemelli possono dire di avere i piedi uguali...