Salute

Stitichezza: come riconoscerla e combatterla

Stitichezza: come riconoscerla e combatterla
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In Italia si conta che a soffrirne sia quasi il 15% della popolazione: colpisce soprattutto soggetti femminili e anziani ma anche i più giovani sembrano essere interessati. I dati italiani parlano di 9 milioni di donne e quasi 4 milioni di uomini che combattono regolarmente con la stipsi. La stitichezza è spesso collegata ad altre patologie, ad uno stile di vita non equilibrato, ad un consumo troppo limitato di acqua, fibre e frutta. Ma come si riconosce e come si può combatterla?

Oltre ad acquistare i più utili lassativi per stitichezza, ci sono tanti cambiamenti che possiamo apportare nella nostra quotidianità così da dire addio alla stipsi e riacquistare una naturale regolarità.

Come riconoscere la stitichezza dai sintomi

La stitichezza è un disturbo gastrointestinale comune che colpisce individui di tutte le età, caratterizzato da movimenti intestinali irregolari e difficoltà nella defecazione, può presentarsi con diversi sintomi, alcuni dei quali possono essere più evidenti, mentre altri più sottili.

  • Irregolarità e difficoltà nelle attività intestinali. Una ridotta frequenza nelle evacuazioni, generalmente meno di tre volte a settimana, è un chiaro indicatore di stitichezza. È importante notare che l’intervallo normale può variare notevolmente da tre volte al giorno a tre volte alla settimana, ma una deviazione dal proprio ritmo abituale può segnalare un problema.
  • Consistenza delle feci. Un altro sintomo comune a chi soffre di stitichezza è la consistenza delle feci che tendono a diventare molto più dure e dolorose da gestire.
  • Sforzo e dolore. Un’eccessiva necessità di sforzarsi per evacuare può essere un sintomo da non sottovalutare; se prolungato e ripetuto può portare a complicazioni come le emorroidi, rendendo quindi importante affrontare il problema alla radice.
  • Gonfiore. La sensazione di non riuscire a svuotare completamente l’intestino dopo una defecazione è un altro segnale che può portare a un disagio continuo e alla necessità di fare più tentativi per ottenere un senso di sollievo completo.

Stitichezza: cronica o acuta?

Si manifesta in due forme principali: acuta e cronica, ciascuna con caratteristiche e implicazioni distinte per la salute di chi ne soffre.

La stitichezza acuta è generalmente un episodio temporaneo, spesso scatenato da cambiamenti improvvisi nella dieta, nell’attività fisica o nello stress. Solitamente si risolve in breve tempo e può essere trattata con interventi immediati come l'aumento dell’apporto di fibre alimentari, l’assunzione di liquidi e l’attività fisica. Viaggi, periodi di inattività o l’uso temporaneo di certi farmaci possono esserne una causa.

La stitichezza cronica si estende per un periodo più lungo, spesso definito da un’incidenza che dura per diverse settimane o mesi. Può essere il risultato di condizioni mediche sottostanti, come disturbi del metabolismo, disfunzioni del pavimento pelvico o malattie intestinali come la sindrome dell’intestino irritabile. Richiede un’analisi più approfondita e un trattamento gestito da un professionista sanitario che può includere modifiche a lungo termine nello stile di vita, l’uso di lassativi prescritti o, in alcuni casi, interventi terapeutici più invasivi.

Consigli pratici per combattere la stitichezza

Ora che conosciamo quali sono i sintomi proviamo a capire come trattarla. Oltre a rivolgersi ad un medico specialista ci sono tanti trucchi che possiamo attuare e cambiamenti nella nostra quotidianità che potrebbero aiutarci a risolvere in modo definitivo.

Partiamo dall’alimentazione: adottare una dieta ricca di fibre, bere abbondante acqua e praticare regolare attività fisica sono i primi passi per combattere la stitichezza. L’aumento dell’apporto di fibre può essere ottenuto attraverso l’ingestione di frutta, verdura, legumi e cereali integrali.

Attenzione ad idratarsi correttamente. L’acqua gioca un ruolo cruciale nel mantenere le feci morbide, basti pensare che la disidratazione può portare a feci secche e dure. È quindi consigliabile bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, a seconda delle necessità individuali e del livello di attività.

Anche lo sport può fare la sua parte. Gli esperti segnalano l’esercizio fisico come strumento per aumentare la motilità intestinale, quindi è consigliato integrare una routine di attività fisica moderata nella vita quotidiana: una semplice camminata di 30 minuti al giorno può fare la differenza.

Se lo stile di vita non bastasse si possono utilizzare lassativi

La soluzione a questo disturbo non deve sempre ricadere sull’uso di lassativi, ma ci sono circostanze in cui il loro impiego diventa una necessità. Con il consulto di un farmacista di fiducia o del proprio medico si può individuare il prodotto adatto da utilizzare mentre si individuano le cause più profonde e quindi le possibili soluzioni da adottare.

Stipsi in viaggio: un problema estremamente comune

Tutti sognano le vacanze e desiderano viaggiare per il mondo ma il nostro intestino non sempre sembra essere d’accordo. Chi viaggia molto si trova spesso ad affrontare difficoltà nella gestione della propria regolarità, con situazioni di stipsi che possono causare malessere e gonfiore.

I cambiamenti nella dieta, la disidratazione, il cambio di routine e lo stress possono tutti contribuire a questo fastidioso disturbo. I rimedi? Sono esattamente quelli già citati precedentemente: bere acqua, fare attenzione a consumare una buona quantità di fibre e aiutarsi con integratori possono essere la chiave di svolta.

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