Da Cagliari, stanchi ma felici Belli come un’alba in quota

Da Cagliari, stanchi ma felici Belli come un’alba in quota
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È iniziata con un vento gelido di maestrale a preoccupare per l’atterraggio a Cagliari, è finita con il ciclone di gioco nerazzurro che si è abbattuto sulla formazione sarda per una vittoria netta, inequivocabile e perfino stretta per quello che si è visto in campo. Cagliari-Atalanta, esordio dei nerazzurri In Coppa Italia, ha regalato ai tifosi nerazzurri novanta minuti più recupero decisamente divertenti che, nonostante il lunedì e le difficoltà oggettive dal punto di vista logistico, ha visto oltre 130 appassionati arrivare in Sardegna e seguire la sfida dal settore ospiti.

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L’andata tra aerei e nave. Per raggiungere Cagliari ci sono sostanzialmente tre soluzioni. Da Milano con Alitalia, da Bergamo con Ryanair e via nave con il traghetto. Sul volo partito al mattino da Bergamo sono saliti più o meno la metà dei sostenitori presenti alla Sardegna Arena, tra cui Lissa e alcuni amici che si sono organizzati la giornata tra alloggio in centro, pranzo in ristorante tipico e partita allo stadio. I ragazzi della Curva sono arrivati invece con il traghetto da Livorno a Olbia: la traversata non ha dato grossi problemi ma visti tempi e distanze parliamo comunque di una bella impresa, lunga più o meno tre giorni. Sul volo Alitalia da Milano, partito in ritardo ma arrivato comunque quasi in orario, c’erano anche l’amministratore delegato dell’Atalanta Luca Percassi e il direttore tecnico Giovanni Sartori. Impossibile carpire qualche informazione di mercato, ma i dirigenti orobici sono comunque sul pezzo, pronti a trovare soluzioni interessanti sia per l’immediato che per il futuro. Per chi ha scelto l’aereo, qualche preoccupazione l’ha data il forte vento di maestrale che soffiava fin dalla notte di domenica a Cagliari: qualche scossone in fase di atterraggio si è sentito, ma nulla di particolare.

Primo tempo: Gasperini, i bimbi e le reti inviolate. Arrivati allo stadio per tempo, sostenitori atalantini e giornalisti al seguito (solo un paio da Bergamo) si sono ritrovati nella piccola bomboniera della Sardegna Arena, che sarà anche fatta di tubi e teloni ma è comunque molto funzionale e caldissima. Per fortuna dell’Atalanta, il clima non è stato affatto pesante e il sorriso più grande di un primo tempo con la Dea in pieno controllo della situazione lo hanno regalato alcune decine di bambini posizionati in tribuna alle spalle del tecnico di Grugliasco. Capitanati da un ragazzo con tanto di mini-megafono, i piccoli tifosi del Cagliari hanno chiesto a gran voce un saluto a Gasperini per tre o quattro volte. Il tecnico inizialmente non capiva ma quando si è reso conto che quelle voci bianche erano tutte per lui si è voltato e con alcuni cenni della mano ha ringraziato sorridendo la giovane tribuna. In un calcio spesso esasperato nei toni e nei gesti di pochi sconsiderati, momenti come quelli vissuti alla Sardegna Arena poco prima della fine del primo tempo riconciliano con la bellezza della passione pallonara.

 

 

Secondo tempo: sinfonia nerazzurra. Dopo il riposo, la squadra orobica è tornata in campo con il piglio dei giorni migliori e nella ripresa si è visto qualcosa di quasi magico per chi segue il calcio con l’occhio critico degli esteti tecnico-tattici. L’Atalanta di Gomez alla Iniesta, di Ilicic leggero come un ballerino di danza classica e della potenza di Duvan Zapata ha iniziato ad aumentare i giri nel motore e tutti, bergamaschi e cagliaritani, sono rimasti di stucco nel vedere che fino al minuto 88’ il risultato era ancora sullo 0-0. Almeno otto palle gol nitide, un palo e tre interventi assolutamente decisivi di Cragno hanno tenuto il Cagliari in partita, mentre il vento pian piano scemava e la ragnatela di passaggi palla a terra dei giocatori atalantini (abbiamo citato i tre attaccanti, ma qui sono tutti da applaudire) portava la squadra orobica a chiudere sul 2-0 una partita che non poteva finire con un risultato diverso dal successo degli ospiti. Nel dopo partita, mentre i tifosi rimasti in città si godevano la cena in centro, Gasperini nella pancia dello stadio non nascondeva tutta la sua soddisfazione per un gruppo che ha ripreso esattamente da dove aveva interrotto il 2018 sul campo di Reggio Emilia appena due settimane fa.

 

 

Il volo di ritorno: l’alba in quota e tifosi ovunque. Come detto, chi ha scelto la nave si è subito rimesso in cammino per iniziare il rientro mentre il resto degli atalantini al seguito si sono lasciati cullare dalle luci soffuse della serata cagliaritana tra un piatto di buon pesce e l’immancabile mirto. Prima di imbarcarsi verso Bergamo (partenza alle 6.30), qualche ora di sonno a Cagliari sognando la Juventus, con la consapevolezza che “quel giorno” sarà solo tra tre partite ufficiali: prima di pensare alla super sfida con i bianconeri a Bergamo ci sono Frosinone (in trasferta) e Roma (in casa), da affrontare senza paura e con la voglia di continuare a stupire. Alla partenza del Ryanair 7404 da Elmas, i volti stanchi ma felici dei tifosi atalantini erano belli come l’alba vissuta in quota e chissà che anche questo non sia un segnale per il futuro. Siamo solo all’inizio del 2019, di partite ne mancano almeno venti (speriamo che diventino presto almeno un paio in più…) e il gruppo regala ogni volta certezze e prestazioni da stropicciarsi gli occhi. Sinceramente, nonostante qualche gol in più si possa anche fare, c’è davvero poco o nulla di cui lamentarsi. E allora avanti, pensiamo alla prossima e continuiamo a sognare.

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