De Roon, una storia d'amore che continuerà a distanza

De Roon, una storia d'amore che continuerà a distanza
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È finita una storia bellissima. È durata solo un anno ma, vista l’intensità del rapporto che si era creato, sembrava andasse avanti da un sacco di tempo. Invece il 4 luglio 2016 (appena 358 giorni dopo il suo arrivo), Marten de Roon ha lasciato Bergamo ed è volato in Inghilterra al Middlesbrough. L’operazione, dal punto di vista finanziario, soddisfa in pieno tutte le parti in causa: l’Atalanta incassa una plusvalenza di 11-12 milioni di euro (dagli oltre 14 milioni incassati vanno tolti 1,5 milioni spesi per l’acquisto e una piccola parte destinata all’Heerenven), il giocatore firma un contratto di 4 anni a oltre 1 milione a stagione e va a giocare nel campionato che sognava fin da bambino e gli inglesi del "Boro" regalano a mister Karanka una pedina preziosa, che era stata seguita per mesi.

Un amore ricambiato. Il mastino di centrocampo olandese ha subito stretto un legame fortissimo con Bergamo e la tifoseria nerazzurra. Un amore ricambiato: lui a sudare e dare tutto sul campo, loro (i tifosi) a incitarlo e indicarlo come bandiera del futuro atalantino. Purtroppo, come spesso capita nel calcio, la realtà, fatta di bilanci da far quadrare e calciomercato, ha preso una strada diversa rispetto ai desideri. Ma l'affetto resta. Lo dimostra il post che lo stesso de Roon ha pubblicato martedì 5 luglio sui suoi canali social. Un messaggio sincero, fatto di belle parole per questa città che lo ha accolto a braccia aperte:

 

Vorrei veramente ringraziare tutti i componenti della famiglia Atalanta. È stato un anno fantastico, mi sono sentito a casa mia sin dal primo giorno e non avrei mai potuto immaginare un trattamento migliore. Dal giorno della festa della dea fino a fine stagione, ho vissuto momenti veramente magici. Vi siete presi cura di me e mi avete supportato sempre. Non è stata una decisione facile quella di lasciare questa meravigliosa famiglia, e dico famiglia perché da voi, chiunque ha una seppur minima connessione con l'Atalanta, dedica attenzioni ed energie ad essa. Spero che anche voi possiate immaginare me come parte di questa famiglia. Tante grazie davvero. Voglio chiudere questo messaggio, con le stesse parole di quella sera del luglio di un anno fa.... PÒTA SCÈCC, FORZA ATALANTA

A photo posted by Marten de Roon (@martenderoon15) on

 

Vorrei veramente ringraziare tutti i componenti della famiglia Atalanta. È stato un anno fantastico, mi sono sentito a casa mia sin dal primo giorno e non avrei mai potuto immaginare un trattamento migliore. Dal giorno della festa della dea fino a fine stagione, ho vissuto momenti veramente magici. Vi siete presi cura di me e mi avete supportato sempre. Non è stata una decisione facile quella di lasciare questa meravigliosa famiglia, e dico famiglia perché da voi, chiunque ha una seppur minima connessione con l'Atalanta, dedica attenzioni ed energie ad essa. Spero che anche voi possiate immaginare me come parte di questa famiglia.

Tante grazie davvero.

Voglio chiudere questo messaggio, con le stesse parole di quella sera del luglio di un anno fa....

PÒTA SCÈCC, FORZA ATALANTA

Chiaramente non tutti i tifosi dell’Atalanta si dicono d’accordo con la cessione di de Roon, anche e soprattutto a causa di questo saldo legame che si è formato nell'ultima stagione. Qualcuno storce il naso perché pensava che sul mastino olandese dai modi gentili si sarebbe potuto costruire il futuro; altri sono convinti che l'Atalanta non avesse bisogno di una simile operazione; altri ancora ritengono che sarebbe stato meglio vendere un altro giocatore. La maggioranza è tuttavia convinta che, di fronte a cifre simili un sacrificio come quello di de Roon andava fatto. E, aggiungiamo noi, dal punto di vista manageriale sarebbe stato difficile fare di più.

 

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Perché il pubblico ama de Roon. Il pubblico atalantino ama de Roon e probabilmente questo sentimento andrà avanti per molto tempo. Qualcuno si era spinto fino al paragone con Stromberg e il ragazzo sembrava davvero avere la pasta del leader sbucato dal nulla. Umile, riservato, gentile e sempre sorridente, de Roon era appena arrivato dall’Olanda e fin dalle prime interviste aveva fatto capire che ben presto avrebbe provato a fare una conferenza in italiano. Non è capitato spesso di parlare con lui, ma ogni volta lo stupore di vederlo migliorare con la lingua era forte.

Nello spogliatoio era amato, dopo ogni partita il suo giro di campo a salutare tutti i settori dello stadio era diventato ormai un simbolo di cultura e di rispetto. Anche fuori dal campo, al termine delle gare, nonostante le due figliolette in braccio, de Roon non ha mai rinunciato a firmare autografi e a scattare fotografie con chiunque lo desiderasse. Pian piano, tra chi gli chiedeva di essere capitano mentre lui si scherniva («bisogna sapere bene la lingua, è ancora presto») e qualche video girato in Città Alta (de Roon è innamorato di Bergamo, ad aprile si era trasferito ai piedi delle mura con tutta la famiglia), il rapporto personale del ragazzo con l’Atalanta e l’ambiente orobico è diventato sempre più forte.

 

De-Roon (1)

 

Perché lui si poteva cedere mentre Gomez no. Fin qui, la parte romantica di una storia che merita certamente di essere ricordata. Il calcio di oggi, però, è fatto anche di bilanci in ordine ed equilibri sul campo, e prima di ogni valutazione bisogna porsi una semplice domanda: se arriva l’offerta importante, il giocatore che parte si può facilmente sostituire con chi c’è già o con un nuovo arrivo? Nel caso di de Roon la risposta non può che essere affermativa. E, tanto per fare un esempio, è facile capire come a parità di offerta sia stato giusto vendere de Roon piuttosto che uno come Gomez.

Nella stagione scorsa l’olandese ha giocato con continuità e quasi sempre molto bene. Per l’equilibrio di squadra è stato prezioso, ma a parte il gol con il Palermo non ci sono stati molti altri episodi decisivi. Gomez, tra gol e assist, è stato il miglior atalantino dell’anno in fase conclusiva e nel 3-4-3 di Gasperini può fare ancora di più. Per lo stesso modulo, de Roon è stato ritenuto (a ragione, secondo parecchi addetti ai lavori) sostituibile con uno dei centrocampisti presenti o eventualmente con un nuovo arrivo. In parole povere: un mediano, seppur di buonissimo livello, se viene pagato a peso d’oro si vende sempre. Non c’è sentimento che tenga.

 

de Roon Mioddlesbrough

 

Perché la società ha fatto la scelta giusta. Nei giudizi negativi sulla cessione di de Roon, c’è qualcuno che viene ignorato oppure addirittura criticato: la società. La rete di osservatori, il reparto tecnico e i dirigenti deputati al mercato hanno scoperto, valutato, confrontato e poi deciso di acquistare il centrocampista olandese quando in Italia (non solo a Bergamo) nessuno sapeva chi fosse. A luglio 2015, de Roon, in Olanda allenato da Van Basten, era solo un’alternativa ai titolari. Come il giovane Grassi. A gennaio si è scelto di vendere Grassi ed è arrivato Freuler, oggi parte de Roon, ma in ritiro Gasperini lavorerà forte con Kessie e Gagliardini per capire chi può rimanere. Sia Freuler che Kessie sono stati acquistati senza che nessuno o quasi li conoscesse, magari faranno fatica ad affermarsi, ma se invece esploderanno come de Roon? In forza alla squadra, poi, c’è anche Carmona. Rispetto ad un paio di stagioni fa, l’Atalanta programma e cerca giovani su cui puntare (prima c’erano i Contini e i Canini, oggi ci sono Suagher - incedibile - e Caldara) e si spera di indovinare le mosse giuste per trovarsi tra un anno magari con altre grandi richieste per chi è costato poco o nulla. È la storia dell’Atalanta.

Tutti parlano di super offerte e di operazioni di mercato nemmeno si stesse giocando ad un Risiko economico: prendo soldi da qui per quel giocatore, li sposto da quella parte per un altro e un po’ di margine me lo tengo per la prossima trattativa. La verità è che in pochissimi spendono, e nonostante per mesi si discuta su fantomatiche promesse fatte al Napoli, finisce poi che de Roon (come era già accaduto per Benalouane) venga ceduto al miglior offerente. Che è inglese. Avere società interessate ai propri giocatori è una manna dal cielo per l’Atalanta, che in tal modo tiene in ordine i bilanci e si garantisce la possibilità di disputare altri campionati nella massima serie italiana.

 

De-Roon

 

Domenica alle 11 la presentazione allo stadio. La nuova stagione intanto è alle porte e domenica l’Atalanta si presenterà alla sua gente. L’appuntamento è fissato come di consueto alle 11 allo stadio. Il programma dovrebbe essere identico a quello della passata stagione con ingresso all'americana dei giocatori e il saluto prima di partire per la Valle Seriana. A stretto giro di posta verranno ufficializzati i dettagli, compresa la lista dei giocatori che parteciperanno al ritiro. Da quel momento in poi si penserà solo al nuovo campionato, con un de Roon in meno ma un Gasperini e un Paloschi in più, i conti a posto e tanti giovani da far sbocciare. La storia continua.

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