Dell'incedibilità di Sportiello e di altre questioni di mercato

Dell'incedibilità di Sportiello e di altre questioni di mercato
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Marco Sportiello è incedibile. Il direttore tecnico Giovanni Sartori è stato a Trento per vedere il Napoli, ma non ci sono trattative in corso. I nerazzurri cercano sempre 2 esterni alti, ma bisognerà pazientare ancora qualche giorno. Per Federico Ricci, esterno della Roma, sicuramente fino a dopo il 4 agosto. Quaison del Palermo? Nulla di concreto. El Kaddouri? Anche qui poco di cui discutere. E Pinilla se ne andrà? Dipende da Pavoletti e dal Milan. Lavori in corso in casa Dea dunque, e tante partite viste da Sartori, da Zamagna e da tutti gli altri collaboratori per costruire al meglio l’Atalanta che verrà. Anzi, che sta nascendo e che nessuno vuole minimamente smantellare, indebolire, demolire.

Va bene, avete ragione. È meglio fare un po’ d’ordine. Il fine settimana di mercato in casa orobica è stato abbastanza turbolento. Per qualche strano motivo, basta una mezza voce rimbalzata su internet per accendere il pessimismo cosmico dell’ambiente: tanti si preoccupano di un 5-3 al Lumezzane, pochi ci vedono progressi nella manovra. Tanti vedono Sportiello già a Napoli, pochi si ancorano alle certezze e capiscono che a certe cifre è folle stare a parlarne. Proviamo quindi a chiarire un po’ di cose. A una settimana dalla fine del ritiro, analizziamo il “cantiere” atalantino e non dimentichiamo mai una cosa: quella che sta nascendo è un’Atalanta tutta nuova.

 

ATALANTA - CARPI SERIE A TIM 2015-2016

 

Ribadiamo: Sportiello è incedibile. Venerdì scorso, durante la presentazione di Zukanovic, il direttore tecnico della Dea Sartori è stato chiaro: «Sportiello è incedibile e il Napoli non ce l’ha nemmeno mai chiesto». Sembrava sufficiente quanto detto nel ritiro atalantino, e invece sono uscite indiscrezioni da fonti non meglio specificate che hanno messo in ansia i tifosi. «L’Atalanta accetta Sepe come contropartita, il Napoli può affondare per Sportiello offrendo un conguaglio di 5 milioni di euro»: l’esperto di calciomercato Alfredo Pedullà, dal suo blog, ha lanciato in rete questa notizia e subito le dichiarazioni di Sartori sono sembrate solo le classiche parole di facciata. Sabato 23 luglio, il Napoli (che nel frattempo si è fatto soffiare per 94,7 milioni di euro Higuain, oramai praticamente della Juventus) ha giocato a Trento e la presenza in tribuna di Sartori è sembrata una conferma di come Sportiello sia ormai destinato all’ombra del Vesuvio. E così domenica 24 luglio abbiamo verificato con i massimi dirigenti dell’Atalanta se la posizione di Sportiello fosse cambiata in poche ore. Ma la risposta è stata chiara: «Incedibile». Nessun “vediamo”, “aspettiamo” o simili. No, «incedibile».

 

sartori

 

Sartori, le amichevoli e il potere dei media. Questa risposta, arrivata domenica nel primo pomeriggio, è molto chiara e, per la verità, basta ragionare un attimo per farsi passare ogni sospetto. Perché l’Atalanta dovrebbe accettare 5 milioni più Sepe? Al massimo, se il Napoli volesse Sportiello, lo dovrebbe pagare decisamente di più e poi, eventualmente, sarebbe l’Atalanta a scegliersi il portiere che preferisce sul mercato. Ma il problema non si pone, perché Sportiello è incedibile e lui è contento di stare a Bergamo. La questione, semmai, è un'altra: nessuno si è chiesto come mai tanto clamore per la presenza di Sartori a Trento? Sarà mica che i media partenopei abbiano “fame” di notizie per poter distogliere l’attenzione dal caso Higuain? Giovanni Sartori e i suoi uomini, in questo periodo, sono costantemente in giro per l’Italia, l’Europa e il mondo. Negli ultimi 10 giorni, il dirigente orobico si è visto a Rovetta solo 2-3 volte e anche se nessuno lo ha scritto, ha visionato parecchie amichevoli di altre squadre. Si racconta che le sue giornate inizino molto presto e finiscano molto tardi. Nelle tante amichevoli giocate per il Trentino, Sartori spesso era in tribuna. Eppure nessuno ne ha scritto. A Trento il dirigente non ci è andato per vedere Sepe, Dezi o El Kaddaouri ma il Napoli tutto. Come ha visto la Roma, come ne ha viste altre. Stesso discorso per Zamagna e per gli altri dirigenti.

L’Atalanta non sta cambiando, sta nascendo. Prima di parlare degli altri obiettivi di mercato (veri o presunti), sottolineiamo una verità che solo chi ha visto un po’ di allenamenti a Rovetta può confermare. L’Atalanta non sta cambiando, ma ne sta nascendo una nuova con Gasperini. Il tecnico del Genoa è un insegnante di calcio, ha preso un gruppo con certi meccanismi e lo sta rimodellando. Da zero o quasi. La difesa a 3 non si impara dalla sera alla mattina, Toloi che imposta o i due centrali di mezzo che devono aggredire e giocare a due tocchi sono una novità, così come il gioco di Paloschi e il supporto delle fasce. Se non ci si ferma ai 3 gol subiti con il Lumezzane, si vede l’impronta di gioco del nuovo tecnico, senza esaltarsi per la tripletta del nuovo centravanti, è bene sottolineare come questa squadra stia sbattendo la testa giorno dopo giorno per imparare. Non solo per correre, segnare, difendere o attaccare. Per imparare. E una volta che avrà imparato ne vedremo delle belle. Qualcuno sostiene che sarà più facile vedere un 5-3 di un 2-1 o di un 1-0. Possibile, ma aspettiamo e vediamo.

 

ricci-crotone

 

Quaison ed El Kaddouri? No, prima Ricci. Tornando al mercato, il futuro delle ali nerazzurre potrebbe sbloccarsi dopo il 4 agosto. Nei giorni in cui si parla insistentemente di Quaison del Palermo ed El Kaddouri del Napoli, il nome che continua a piacere di più è quello di Federico Ricci. L’esterno della Roma (classe 1994) è il profilo perfetto: giovane, abituato al calcio di Gasp (era al Crotone con Juric, allievo dell’ex Genoa) e molto tecnico, con un sinistro da applausi. L’operazione non è semplice perché dipende tutto da cosa vorrà fare la Roma, ma è possibile che un prestito (magari biennale) con diritto di riscatto e contro-riscatto possa rappresentare la formula migliore. I profili di Quaison (1993) ed El Kaddouri (1990) sono un po’ più defilati, il Palermo è in piena rivoluzione tecnica (via Foschi e Corti, è arrivato il nuovo ds Faggiano) mentre il Napoli in attacco ha le gerarchie da ricostruire senza Higuain. Ad oggi, è più probabile qualche colpo dall’estero (attenzione a Zamagna, è costantemente in giro per l’Europa) e non è detto che non ci possa essere qualche accelerata in questa settimana prima del tentativo di affondo con la Roma per Ricci. Suso? Pista sempre aperta ma anche in questo caso dipende molto dal Milan.

 

A

 

Pinilla resta o va? Dipende (forse) da Pavoletti. Le ultime considerazioni relative al mercato sono per il difensore Gagliolo e l’attaccante Pinilla. Il centrale del Carpi piace, ma ad oggi non ci sono sviluppi in vista: l’infortunio a Suagher (terzo problema allo stesso crociato, in bocca al lupo) lascia comunque 6 centrali a Gasperini con Stendardo, Caldara e Djimsiti (più eventualmente Migliaccio) alternativi a Toloi, Masiello e Zukanovic. In attacco l’Atalanta aspetta il rientro di Pinilla. Una volta che il cileno sarà rientrato a Bergamo si deciderà il suo futuro. Se Pinilla chiedesse la cessione, bisogna capire chi è sulle sue tracce e l’unica pista concreta sembra essere il Genoa. Con la cessione di Pavoletti al Milan (possibile solo se partisse Bacca), il presidente Preziosi avrebbe bisogno di un centravanti titolare e Pinilla all’ombra della Lanterna piace sempre molto.

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