Personalità e gran carattere La Dea è sulla giusta strada

Personalità e gran carattere La Dea è sulla giusta strada
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L’Atalanta, a Firenze, ha giocato un’ottima partita. Non è arrivato il risultato che porta punti in classifica a causa di due errori individuali ma finalmente, forse per la prima volta in stagione lontano da Bergamo, la Dea ha mostrato di potersela giocare alla pari dal primo al novantesimo minuto con l’avversario senza mai rinunciare a giocare.

Il dettaglio non è per nulla secondario, in campionato è capitato di vedere partite perse male (Udine docet) e altre in cui sono arrivate punti al termine di una gara che ha visto i nerazzurri pensare solo a difendersi (Empoli e Torino, ma anche Sassuolo). Se consideriamo le difficoltà della gara, l’assenza “virtuale” di due pezzi da novanta come Denis e Cigarini e l’evoluzione del match ci sono davvero tanti motivi per essere soddisfatti e fiduciosi.

Svista arbitrale, ma quale? Iniziamo dall’episodio ritenuto da molti decisivo e sgombriamo subito il campo. Secondo noi, la rete di Pasqual al minuto 89’ è regolare: il fermo immagine evidenzia come Cigarini e il difensore della Fiorentina siano praticamente in linea, nel dubbio (e vista l’azione di gioco è più che lecito rimanere con i dubbi) il guardalinee non deve alzare la bandierina e la sensazione che resta dopo aver visto una decina di replay è che l’assistente di linea abbia fatto la scelta giusta.

Proteste ingiustificate quindi? Nient’affatto. Perché tutti si concentrano sul gol decisivo, ma nessuno ha sottolineato come nel primo tempo l’Atalanta sia stata clamorosamente penalizzata dallo stesso assistente. Al 12’ Tommasi ha fischiato un fuorigioco a Denis, la palla dopo il tocco dell’argentino era finita tra i piedi di Moralez che, udito il fischio, ha calciato senza convinzione sopra la traversa. Le immagini hanno dimostrato come il Tanque fosse assolutamente in gioco (Pasqual lo tiene in posizione regolare) e quindi alla Dea è stata scippata un’occasione colossale per lo 0-2: avesse segnano Maxi, la gara sarebbe certamente cambiata.

 

http://youtu.be/vHxqpuFPnuQ

 

Prestazione da applausi. Sciolto il dubbio arbitrale, veniamo all’atteggiamento della squadra. E qui, le note positive, sono davvero tante. Fin dai primi minuti, il 4-4-1-1 ha letteralmente schiacciato in difesa il 3-5-2 viola. Personalità e grande approccio fisico hanno permesso ai nerazzurri di attaccare molto alta la Fiorentina e il risultato è stato un primo tempo in cui i gigliati hanno raggiunto Sportiello solo sugli sviluppi di azioni manovrate.

Nel primo tempo, dopo 35 minuti, la Dea aveva messo sul campo 7 azioni d’attacco pericolose contro le 5 dei gigliati e il risultato di 1-1 al riposo era assolutamente ingiusto per quanto si era visto. Zappacosta e Papu Gomez, ali di giornata, hanno fatto vedere ottime cose e per tutti sono stati i protagonisti della gara.

Nella ripresa Montella è passato al 4-3-3, nonostante un certo immobilismo del mister di fronte ad una pressione dei fiorentini che hanno preso in mano il gioco (si poteva passare al 3-5-2 per provare a cambiare lo spartito del match) l’Atalanta ha subito il gol di Diamanti, ma ha avuto la forza di riproporsi fino al pareggio di Boakye. Pochi minuti dopo, Pinilla di testa ha sfiorato il 2-3 prima della rete decisiva di Pasqual.

Ciò che resta, rabbia a parte, è la sensazione di come la Dea in questo 2015 abbia imboccato la sacra strada del gioco per cercare i risultati. Chievo a parte, i nerazzurri in tutte le altre gare sono scesi in campo cercando di affrontare l’avversario senza rinunciare alla manovra e, anche se sono arrivate due sconfitte (Verona e Fiorentina), i segnali sono molto positivi.

Inter, Juve e Sampdoria con i giusti interpreti. Il calendario riserva alla Dea altre sfide toste. Va detto che, in attesa del recupero di mercoledì Parma-Chievo, in classifica non è cambiato nulla:  i veronesi sono a -5, in caso facciano punti al Tardini raggiungerebbero o supererebbero il Cagliari che è fermo a quota 19 e quindi per l’Atalanta (23 punti) il margine resterebbe comunque di almeno 4 punti (con i sardi ci sono anche gli scontri diretti a favore dei nerazzurri).

L’approccio migliore per affrontare l'Inter di Mancini è certamente quello di giocarsela a viso aperto, Colantuono dovrà però prendere di petto la situazione e decidere per l’esclusione di Luca Cigarini e German Denis. In questo momento i due giocatori sono in fase calante, non ci sono segni di risveglio e tutte le prove che sono state offerte sono state fallite.

Anche a Firenze, sia il tanque che il Ciga non hanno inciso positivamente, mentre Pinilla nella mezz’ora in cui si è visto in campo ha difeso un gran pallone da cui è nato il gol di Boakye. In panchina al Franchi c’era Baselli, da domenica prossima sarà fondamentale rilanciare il giovane centrocampista nelle mire di Milan e Fiorentina: far giocare Baselli è importante per la squadra, per il mercato futuro e per dare un segnale anche a Cigarini. Ogni scelta di Colantuono passa dal campo, le risposte sono chiare e l’approccio pure: contro l’Inter giochiamola a viso aperto.

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