obbligatorio

Certificato di conformità di un impianto, che cos’è?

Si usa per l’impianto elettrico, che deve necessariamente essere a norma

Certificato di conformità di un impianto, che cos’è?
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Certificato di conformità di un impianto, che cos’è? Partiamo dal presupposto che l’impianto elettrico deve essere a norma. Ed è proprio qui che entra in gioco il certificato di conformità. Va sempre richiesto all’impresa che effettua concretamente i lavori ed è necessario per attestare la sua aderenza ai termini di legge. Non si scappa, perché lo scorrere del tempo può causare danni, il deterioramento delle strutture può portare a spiacevoli inconvenienti. E allora nell’ormai lontano 1990 è stato introdotta l’obbligatorietà della dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico: si tratta di una serie di parametri che devono essere rispettati.

Certificato di conformità di un impianto

Così facendo si elevano gli standard di sicurezza degli impianti, riducendo quindi problemi, incidenti e via dicendo. Badare bene. La dichiarazione non va fatta soltanto quando l’impianto elettrico viene installato per la prima volta, ma fa redatta anche in seguito, ossia tutte le volte in cui si interviene con pratiche di manutenzione o rifacimento. Tale documento sarà in triplice copia: una andrà al proprietario dell’immobile (che la conserverà), la seconda allo sportello edilizia del comune di riferimento e la terza rimarrà invece alla realtà che ha svolto la lavorazione.

Eventuali sanzioni

Fate attenzione: il mancato rilascio comporta una sanzione amministrativa compresa fra mille e diecimila euro. Meglio spenderci qualche minuto in più per la compilazione (e ricordarla all’impresa) piuttosto che incorrere in multe fastidiose. I tecnici comunali invieranno poi una copia della certificazione alla Camera di Commercio competente, verificando così tutte le informazioni presenti.

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