Nel giro di una settimana, Bergamo sarà orfana di un’altra attività storica: la Bottega del Buongustaio si prepara a chiudere per sempre la saracinesca dopo un percorso lungo oltre cinquant’anni.
La famiglia Mologni la aprì nel 1970, rivelando quella che un tempo era la Salumeria da Muzio. Alla guida i fratelli Silvano (venuto purtroppo a mancare qualche anno più tardi) e Valerio con il supporto della mamma e della moglie di Valerio, Angela. La Bottega è stata tra i pionieri della gastronomia d’asporto in città: una formula che ha dato i suoi frutti in termini di successo.
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Con il tempo l’affezionata clientela portò a incrementare sempre più le vendite. La popolarità fu tale che nel 1986 la Bottega dovette trasferirsi qualche civico più in là, sempre in via Borfuro. Più precisamente al 14c, dove è rimasta fino a oggi, per oltre trentacinque anni.
Il nuovo negozio, più spazioso e funzionale, permise di ampliare anche l’offerta: oltre al reparto salumi e formaggi e alla gastronomia, venne introdotta la vendita di generi alimentari e di frutta e verdura, unita a una selezione di vini e liquori. Venne, inoltre, fornito il servizio a domicilio gratuito – una vera manna dal cielo durante i mesi più duri della pandemia.
Nel 2012 Valerio e la moglie Angela, grazie all’aiuto e al supporto dei figli Silvano (commercialista) e Vittorio (cuoco diplomato), hanno deciso di trasformare l’attività in Gastronomia, Wine Bar ed Enoteca, rimodernando l’attività. Ora il viaggio della Bottega del Buongustaio si avvia verso la propria conclusione. E un altro capitolo della storia di Bergamo si chiude definitivamente.