Bella iniziativa

Al Parco Marenzi sono iniziate le “immersioni forestali”, per reimparare la lentezza

L’1 ottobre il primo appuntamento del progetto di Nume del Bosco con Legambiente e il Comune. Gli incontri sono il mercoledì dalle 13 alle 14

Al Parco Marenzi sono iniziate le “immersioni forestali”, per reimparare la lentezza

di Elena Esposto

Istintivamente, lo sappiamo che stare in mezzo al verde ci fa stare bene. Dopo una gita nel bosco, una scampagnata o anche solo un pomeriggio al parco, ci sentiamo rigenerati, rilassati e più felici. Troppo spesso, però, la vita piena di impegni ci trascina nel vortice della frenesia. Non abbiamo tempo, ci sembra che i boschi siano troppo lontani e di avere altre mille cose più urgenti e importanti da fare.

Eppure può bastare anche lo spazio di una pausa pranzo, una volta alla settimana. Questa è la proposta dal gruppo Nume del Bosco, che, insieme a Legambiente e in collaborazione con l’Assessorato alla Transizione ecologica, Verde e Ambiente di Bergamo, organizza immersioni forestali al parco Marenzi di Bergamo, tutti i mercoledì dalle 13 alle 14.

“Immersioni forestali” al Parco Marenzi di Bergamo

Il primo appuntamento si è tenuto l’1 ottobre, sotto uno splendido sole autunnale e alla presenza di una decina di partecipanti. L’incontro è iniziato con una respirazione guidata, in un cerchio che includeva anche uno degli alberi secolari del parco, un cipresso calvo, per favorire la connessione con l’ambiente circostante e ritrovare un ritmo più lento.

Benefici anche per il corpo

Rallentare e rimanere in uno stato di calma e rilassamento, spiegano Ghislaine Nothomb e Maela Canu, le due istruttrici che hanno condotto il momento, consente all’organismo di assorbire al meglio le sostanze volatili che gli alberi rilasciano da ogni loro parte: la corteccia, le foglie, le gemme. Trovarsi in un bosco o in un parco è come essere immersi in un grande aerosol che fa bene non solo alla mente, ma anche al corpo.

“Immersioni forestali” al Parco Marenzi di Bergamo

I benefici del “forest bathing” sono stati studiati a partire dagli anni ’80 da due ricercatori giapponesi, Qing Li e Y. Miyazaki, che hanno misurato gli effetti delle immersioni forestali sul corpo umano e hanno dimostrato come queste pratiche contribuiscano a migliorare la salute. Per far sì che le molecole benefiche rilasciate dagli alberi possano avere un impatto positivo c’è però bisogno di un’attitudine speciale: serve lentezza.

Dopo il momento di respirazione, le istruttrici hanno proposto una piccola passeggiata per il parco, fatta con (…)

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