Sabato 8 novembre, a Tagliuno di Castelli Calepio, c’è stato un taglio del nastro speciale: sono stati inaugurati gli appartamenti “Kalon”, un progetto che offre a persone con disabilità medio-lieve la possibilità di vivere in modo indipendente, ma con il sostegno giusto e una rete di relazioni intorno.
Una casa dentro una comunità attenta, un’idea che promuove autonomia, accoglienza e inclusione, promossa dall’Ambito di Grumello del Monte insieme alla cooperativa sociale Namasté e con la collaborazione dei servizi sociali, dell’Asst Bergamo Est e di tante realtà del territorio. A sostenere il progetto è stato anche il Pnrr, con fondi dedicati all’abitare sociale.
Due grandi appartamenti
L’inaugurazione si è tenuta lo scorso sabato, proprio alla presenza dei nuovi residenti e dei loro familiari, in una sorta di festa. Gli appartamenti che hanno visitato, si trovano in una corte completamente ristrutturata, già sede di altre strutture protette, sempre gestite da Namasté. Questa volta, con il progetto “Kalon” si tratta di due abitazioni moderne e accessibili, servite da ascensore, capaci di ospitare fino a dodici persone (sei persone ad appartamento).
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Sono spazi pensati per chi vuole mettersi alla prova nella gestione della quotidianità, imparando a cucinare, fare la spesa, muoversi da solo, ma anche a condividere momenti di gruppo e responsabilità.
A questo proposito, la presidente della cooperativa, Alice Salvi, ha definito Kalon «un progetto che diffonde un’idea di abitare costruita sul senso di comunità, accoglienza, autonomia e giusta protezione». Per Namasté, ha spiegato, «questa non è solo una casa: è un modo di vivere il territorio, dove le persone con fragilità possono coltivare la propria indipendenza e le proprie relazioni».
Una comunità attorno

Come ha sottolineato Salvi, i nuovi alloggi si inseriscono all’interno di una comunità – protetta ma autonoma – che funziona da tempo: «I nuovi appartamenti si inseriscono in un contesto già solido, con la presenza delle nostre residenze “Giallosole” e “Sicomoro”, che ospitano già oltre 15 persone. Ora, nelle tre residenze messe a disposizione, le persone con fragilità possono coltivare una propria autonomia abitativa e rapporti sociali, sperimentando una condivisione che va ben oltre lo spazio fisico, per vivere in modo compiuto il territorio».
Una casa a 360 gradi
Kalon non è un semplice alloggio, ma un progetto dell’abitare a 360 gradi. Il percorso proposto, infatti, mira ad accompagnare gli ospiti verso una crescente autonomia abitativa e relazionale. Come? Attraverso una reale convivenza in gruppo.
Gli step di crescita includono la sperimentazione di brevi esperienze di socialità, come i “weekend palestra” in contesti protetti di apprendimento e crescita, incluso lo sviluppo di competenze digitali utili alla vita quotidiana. Attualmente il progetto coinvolge nove persone (cinque donne e quattro uomini), ciascuna con un proprio piano personalizzato di autonomia e integrazione.
Un lavoro di squadra

Tanta soddisfazione anche da parte dell’Amministrazione. «Sono orgoglioso delle sinergie diffuse per diffondere l’Abitare, attraverso un significativo progetto residenziale promosso dall’Ambito di Grumello del Monte e dalla cooperativa Namastè, finanziato dall’Unione Europea – ha detto Luciano Redolfi, sindaco di Bolgare e presidente dell’Ambito di Grumello del Monte -. I nuovi appartamenti non rappresentano solo uno spazio fisico, ma si inseriscono in un’ampia rete territoriale volta a sperimentare e sostenere l’autonomia abitativa e relazionale in persone con disabilità e fragilità».