Dario Crippa, il 25 bergamasco che ha partecipato alla Global Sumud Flotilla, è tornato a casa. Atterrato a Malpensa alle 19.20 di lunedì 6 ottobre, ha trovato ad attenderlo mamma Marzia Marchesi, papà Paolo Crippa, la fidanzata, gli amici e Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Flotilla.
Le prime parole
«In carcere siamo stati in un turbine di inumanità – raccontato Dario -. Tutte le notti venivamo svegliati più volte e fatti girare per le celle, non ci veniva data l’acqua, bisognava bere quella del bagno, che era a 30 gradi e ogni volta faceva venire il mal di stomaco. Ci sono state anche violenze fisiche, io stesso sono stato preso a calci. Ma non è niente in confronto a cio che, nella stessa prigione, vivono ogni giorno i palestinesi».
L’accoglienza a Monterosso
In serata l’arrivo a Bergamo, dove è stato accolto con dei lumini accesi e delle barchette di carta, alle 20.30.
Le parole della sindaca
«Sono e siamo profondamente felici e sollevati per il ritorno a casa di Dario Crippa, nostro concittadino, sano e salvo dopo la partecipazione alla missione della Global Sumud Flotilla, portata avanti nel segno della nonviolenza e con l’obiettivo di portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, stremata dalla fame, dal dolore e dalla distruzione della propria terra. Il nostro abbraccio va a lui, alla sua famiglia, alla mamma e assessora Marzia Marchesi e a tutte le persone che lo attendevano con affetto e speranza», ha dichiarato la sindaca Elena Carnevali.