Incredibile

Alla partita di calcio nel parco in barba al Dpcm c'è anche un medico

Ragazzini o professionisti, la solfa è la stessa in Lombardia e Piemonte: rispettare le regole a volte è un (pericoloso) optional.

Alla partita di calcio nel parco in barba al Dpcm c'è anche un medico
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Ci sono un professore, un medico (che lavora nell'ospedale cittadino) e un ristoratore che assieme a un gruppo di amici organizzano una partita abusiva di calcio in piena pandemia al Parco di Monza. No no, non si tratta di una barzelletta. E poi c'è anche un gruppo di minorenni biellesi stanco del lockdown che decide di trovarsi al solito campetto e farsi una partitella come niente fosse. Si moltiplicano le storie di violazioni delle regole imposte per contenere il diffondersi dei contagi, per amore del calcetto.

Il medico e il professore alla partita di calcetto abusiva

Da Prima Monza

Durante il fine settimana appena trascorso, a Monza - provincia fra le più in affanno in assoluto in Italia in termini di contagi e ricoveri - un nutrito gruppo di appassionati di calcio si è ritrovato - in barba a ogni regola del Dpcm che espressamente vieta lo sport di squadra (e verrebbe da aggiungere anche in barba a qualsiasi idea di buonsenso) - al Parco per una partitella.

La voglia di giocare a calcio deve essere stata troppo forte e così, mentre migliaia di piccoli e grandi giocatori stanno facendo il sacrificio di non correre dietro a un pallone per rispetto delle regole e della situazione, la dozzina di adulti si è invece data appuntamento al solito posto come se niente fosse.

Attrezzati con tanto di pettorine, hanno così iniziato a giocare a calcio. Ma non sono andati avanti indisturbati perché la Polizia locale, nel corso di alcuni controlli all’interno del polmone verde cittadino, si è imbattuta nei giocatori.

Il gruppetto, di cui appunto faceva parte anche un medico dell’ospedale cittadino, un professore di una scuola professionale monzese e un ristoratore del centro storico, se l’è cavata (incredibilmente verrebbe da dire) senza nemmeno una multa. Solo un’ammonizione da cartellino giallo per questa volta, con una bella strigliata da parte degli agenti e l’invito a sgomberare subito l’area e a non ritornare più a giocare partite abusive violando le norme.

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Annoiati da lockdown organizzano la solita partitella

Da Prima Biella

A violare le normative anti Covid 19 che escludono la possibilità di assembramento per farsi una partita di calcetto sono stati anche alcuni ragazzini del Biellese, tutti minorenni. Evidentemente stufi di rimanere chiusi in casa, si sono ritrovati nel campetto del paese (Candelo, famoso per il "Ricetto", un centro storico davvero particolare) e si sono messi a giocare a calcetto inscenando una partitella con tutti i crismi, erano una decina.

L’immancabile segnalazione non è mancata. Sul posto è giunta una pattuglia dei Carabinieri mentre i ragazzi stavano ancora giocando. Partita (ovviamente) interrotta e identificazione di tutti i partecipanti che sono stati rimandati a casa. Sono in corso accertamenti per decidere sul da farsi e quindi sull’applicazione di eventuali sanzioni.

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