Un mistero che durava da oltre sessant’anni è stato finalmente svelato. Il volto iconico di Cicciobello, il bambolotto che ha accompagnato generazioni di bambini italiani e non solo, apparteneva a una bambina: Velia Valtulini, nata a gennaio del 1962.
Il legame familiare con lo scultore
La ricerca lanciata lo scorso agosto durante il Memorial Stoppani di Lovere, a cura del giornalista lodigiano Francesco Dionigi nel suo libro Storie di lago, ha portato a questa sorprendente scoperta. Per oltre sessant’anni nessuno avrebbe sospettato che il celebre bambolotto con gli inconfondibili occhi azzurri e il pianto al togliersi del ciuccio fosse ispirato al volto di una bambina.

Velia Valtulini non era una sconosciuta per lo scultore Silvestro Bellini, di Adrara San Martino e autore del prototipo di Cicciobello realizzato per la Sebino Bambole (con sede a Pilzone d’Iseo, nel Bresciano): era sua nipote. Proprio i lineamenti delicati di Velia divennero il modello per la creazione di uno dei giocattoli più amati del mondo.
«Sono sempre stata orgogliosa – racconta Velia -, ma anche terrorizzata, che qualcuno lo scoprisse, perché temevo di essere presa in giro dai compagni di scuola. Mio zio mi diceva sempre che aveva copiato i miei occhi azzurri per creare quelli di Cicciobello». Uno scambio affettuoso tra zio e nipote che si trasformò in un fenomeno globale.

La signora Valtulini non fu soltanto la musa ispiratrice di Cicciobello. Lo stesso Silvestro Bellini si affidò ancora a lei quando ideò un altro giocattolo: la “Metti”, una bambola pieghevole “da tenere in tasca”. «Un giorno dissi a mio zio che volevo una bambola piccola da portare sempre con me, e così nacque la Metti», ricorda Velia con un sorriso.
Cicciobello e il lago d’Iseo
Cicciobello fu lanciato ufficialmente sul mercato il 5 maggio 1962, proprio l’anno della nascita di Velia. Il bambolotto fu creato da Gervasio Chiari, fondatore della fabbrica di bambole Sebino. In breve tempo, il giocattolo con i suoi meccanismi interni innovativi divenne un successo internazionale, trasformandosi in un vero simbolo dell’infanzia italiana.
La produzione presso la Sebino continuò fino al 1984, quando marchi e stampi passarono prima alla Migliorati Giocattoli di Pavone Mella e successivamente a Giochi Preziosi, che acquisì l’azienda. Nonostante i cambiamenti di proprietà, Cicciobello rimase saldamente nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo.
Con la rivelazione dell’identità di Velia Valtulini, il legame tra Cicciobello e il lago d’Iseo si conferma ancora più profondo e affascinante: sulle sponde del Sebino nacque non solo l’idea del bambolotto, ma anche la storia umana che lo rese immortale.