Quarant’anni fa, quattro famiglie con qualche tenda, un fornellino e tanta voglia di stare insieme diedero vita, quasi per caso, a un’esperienza che oggi è diventata una tradizione per decine di famiglie bergamasche. Quest’anno il Camping Mozzo celebra i suoi quarant’anni di storia con la pubblicazione di un calendario commemorativo e in occasione del ventennale era stato realizzato anche un libro fotografico che racconta i volti, le storie e i ricordi di quattro generazioni di campeggiatori.
«L’idea è nata dall’esperienza promossa in oratorio, a Ponte San Pietro, dove negli anni ’60/70, si accompagnavano i ragazzi al campeggio estivo», racconta Giovanni Facchinetti, uno dei fondatori e memoria storica del campeggio. «Poi, una volta sposato e con i figli piccoli, ho pensato: perché non proporlo anche a noi amici di Mozzo per le famiglie?».
Era l’estate del 1986. Con Maurilio “sarto delle tende”, con Bepi “tuttofare” e con Valentino “addetto alle pubbliche relazioni”, si organizzò la prima uscita a Carona, in località Pagliari. «Quattro tende, un tavolino e un fornellino. Tutto molto semplice», ricorda Giovanni. Poi arrivò l’alluvione del luglio 1987 in Val Brembana, che spazzò via il terreno dove sorgevano le tende. Ma l’esperienza non si fermò: per quell’anno si ripiegò prima a Schilpario, poi a Lizzola e di seguito in Val Masino (Sondrio).
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Dal 1995 a oggi a Carisolo, in Val Rendena (Trento), nel parco dell’Adamello Brenta, luogo ideale per allargare l’esperienza a più persone e allo stesso tempo apprezzare una natura davvero unica nella sua bellezza che le Dolomiti di Brenta ci regalano.
Il segreto della longevità del Camping Mozzo sta nello spirito con cui è nato e cresciuto: «Non era una vacanza individuale, ma una vita comunitaria. Tutti partecipavano ai lavori, dalla cucina alla pulizia. C’erano regole condivise, rispetto e collaborazione», spiega ancora Giovanni.
Nel tempo, il campeggio è diventato anche un luogo di (…)