di Paolo Aresi
Purtroppo non è una sorpresa: le spese che ogni cittadino sostiene privatamente per curarsi continuano a crescere e, in media, siamo arrivati, in Bergamasca, a 1.128 euro per persona. Una cifra alta che corrisponde a 94 euro al mese. Una tassa in più, è stata definita, sulla salute.
In che cosa vanno questi soldi? Vanno nei ticket, nei farmaci che il servizio sanitario non passa, nelle visite specialistiche, negli esami strumentali. Una visita specialistica mediamente costa tra le 120 e le 160 euro al mese, quindi con quella cifra si coprirebbero circa otto visite private. I dati riguardano la nostra provincia ed emergono dall’analisi di 61 mila dichiarazione dei redditi dell’anno in corso, quindi riferiti al 2024.
Ma i numeri non si fermano qui. Come è facile pensare, la spesa media aumenta per i pensionati, che costituiscono la fascia con i redditi mediamente più bassi. D’altro canto, crescendo l’età sale anche la spesa per medici e medicine. La ricerca condotta dalla Cgil di Bergamo pone in evidenza come per i pensionati la spesa media raggiunga i 1.208 euro a testa.
Poi c’è chi spende molto di più e chi di meno. Però bisogna considerare un fattore statistico ulteriore: il dieci per cento della popolazione non spende più nulla perché non ce la fa, perché ha rinunciato a curarsi. Non spende per le visite private e a volte nemmeno per i ticket, troppo esosi.
C’è un altro elemento che preoccupa: rispetto all’anno precedente la spesa media è salita di 37 euro. Se poi consideriamo soltanto i pensionati si parla di 51 euro in più, con un incremento del 4,4 per cento rispetto alle dichiarazioni 2024. Un aumento superiore al tasso di inflazione.
Le cause sono (…)