Riscaldamento ko

Al Belotti gli studenti sono stanchi di stare al freddo: si valuta l'ipotesi dello sciopero

Ragazze e ragazzi: «Questo problema si trascina da anni e risulta inaccettabile». Un anno fa promessi interventi, invece spesso non c'è ancora la temperatura minima prevista dalla legge

Al Belotti gli studenti sono stanchi di stare al freddo: si valuta l'ipotesi dello sciopero
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di Laura Ceresoli

Con l'arrivo dei primi freddi, si riaffaccia anche per l'Is Belotti di Colognola il problema del riscaldamento. Parecchi alunni nei giorni scorsi hanno infatti lamentato un funzionamento a intermittenza dei termosifoni nelle varie classi e la prossima settimana i rappresentanti degli studenti esporranno il loro disagio al Consiglio di Istituto. Tuttavia, in caso non si riuscisse a raggiungere una situazione vivibile a breve, non si esclude l'ipotesi dello sciopero.

«Vogliamo accendere i riflettori su una questione che, siamo sicuri, non riguarda solo la nostra scuola - spiegano gli studenti -. Questo problema si trascina da anni e risulta inaccettabile. Il 23 dicembre 2022 erano venuti alcuni rappresentanti della Provincia, unica che può agire sull'impianto in questione (la scuola non ha di fatto libertà di agire sul sistema di riscaldamento) e anche alcuni esponenti della politica, in presenza di preside, rappresentanza studentesca e rappresentanza dei genitori della scuola. Durante questa occasione erano stati promessi interventi risolutivi entro la primavera successiva, non solo per l'impianto delle caldaie, ma anche per un passaggio sotterraneo che mette in comunicazione la palestra esterna e l'edificio centrale, chiuso ormai da quattro anni. Peccato che, a oggi, non si sia risolto nulla».

Per il passaggio sotterraneo sono stati fatti alcuni lavori di isolamento, ma a detta degli alunni non basta: «L'intervento è stato fatto in maniera sommaria: penetra ancora l'acqua piovana all'interno del passaggio, rendendolo inagibile».

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Il passaggio sotterraneo

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Il passaggio sotterraneo

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Per quanto riguarda il riscaldamento, gli studenti stanno frequentando le lezioni al freddo a fasi alterne: «A volte va in una classe, altre i caloriferi sono gelidi nella stessa - dicono i ragazzi -. Due settimane fa per giorni siamo stati al di sotto della temperatura minima che dovrebbe esserci nelle aule, ma ci è sempre stata chiesta pazienza, e noi, da bravi studenti, abbiamo aspettato. Ora siamo stanchi. Preside e addetti continuano a sollecitare la ditta incaricata dalla Provincia che dovrebbe occuparsi di assicurarci almeno una vivibilità sufficiente per quanto riguarda la temperatura dell'edificio, ma questi non riescono ad attuare un piano duraturo che assicuri, ribadiamo, il minimo di legge».

Interpellato sulla questione, il dirigente scolastico Giovanni Carlo Vezzoli fa però sapere che la situazione è sotto controllo: «Ogniqualvolta si presentano dei problemi, viene inoltrata una segnalazione alla ditta e tutto viene risolto. Al momento non mi sembra che ci sia alcun motivo di preoccupazione».

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