Da Bergamo l'allarme per i rappresentanti che vendono illecitamente testi scolastici
I venditori, che dovrebbero rivolgersi solo agli insegnanti, propongono sconti anche del 50 per cento sui libri, saltando a piè pari i librai

C'è una modalità di vendita che avrebbe tutti i requisiti per configurare un vero e proprio illecito e che ormai è sempre più diffusa a livello nazionale, e con misure crescenti anche a Bergamo.
Di questa, Antonio Terzi, presidente Nazionale del Sil - Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai e presidente di Confesercenti Bergamo, ha deciso di informare direttamente il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
La distribuzione nelle classi
Sono sempre più numerose le segnalazioni nelle quali si spiega come «l'attività di alcuni promotori editoriali non si limita alla promozione dei testi presso il corpo docente, ma convincono il personale scolastico a intermediare, direttamente o indirettamente, la vendita dei libri adottati per poi distribuire i testi nelle classi. Meccanismo che genera, in conseguenza, l'emulazione di altri promotori».
Questo starebbe succedendo soprattutto ai livelli scolastici della primaria e secondaria di primo grado.
Come funziona
In particolare, il promotore della casa editrice proporrebbe all'insegnante il testo scolastico o parascolastico - come sono, per esempio, i libri per i compiti delle vacanze - incentivando l'acquisto diretto da parte delle famiglie, con uno sconto che può arrivare anche al cinquanta per cento. La legge (art. 8 Legge 15/2020) ammette invece uno sconto massimo del cinque per cento.
I genitori, inconsapevoli, raccolgono il denaro necessario all'acquisto e l'insegnante fa da intermediario. Per citare gli aspetti più legali, la pratica lede l’art. 157 del D.lgs. 297/94, ma non solo. Queste operazioni si sostanziano anche nella cessione dei libri senza alcuna documentazione fiscale; cessione a pagamento di copie saggio (senza apposito tagliando) e cessione dei libri con sconti superiori a quanto previsto dall'art. 8 Legge 15/2020.
Il timore di ritorsioni
«Vengono poi a volte anche consegnati libri con l'angolo tagliato che contraddistingue solitamente le copie omaggio; le stesse che non vengono pagate nemmeno all'editore - spiega Terzi -. Solo in Bergamasca abbiamo avvisato della situazione i dirigenti di due istituti comprensivi di Bergamo, e ricevuto numerose segnalazioni anche da altri Comuni. Ma ora si sta creando anche l'assurda situazione che vi sono librai, cartolibrai e agenti corretti che, pur venendo a conoscenza del problema, non lo segnalano per timore di ritorsioni».
Il punto dell'antitrust e della politica
Confesercenti Bergamo e Sil dichiarano di avere intenzione di informare, nelle prossime ore, anche gli assessori di Regione Lombardia Simona Tironi, all'Istruzione, formazione, lavoro, e Guido Guidesi, allo Sviluppo economico. Entrambi gli assessori sono già impegnati a dare attuazione alla mozione n. 239 del dicembre scorso che stigmatizza queste operazioni.
Anche l'Antitrust, che ha in corso un'indagine conoscitiva sul settore, ha già chiarito che il solo ruolo che la scuola e il suo personale debbono svolgere è quello di indicare all'utenza quali libri acquistare, escludendo ogni interferenza nelle dinamiche della concorrenza anche alla luce dell’art. 157 del D.lgs. 297/94.