Castel Cerreto

Fine del primo anno della “Scuola per lavorare nell’agroalimentare”

Al “Centro polifunzionale Giuliano Donati Petteni” cento studenti hanno avviato il proprio percorso di formazione professionale per diventare operatore agricolo

Fine del primo anno della “Scuola per lavorare nell’agroalimentare”
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Saranno le note del concerto del Corpo Musicale della città di Treviglio a festeggiare la conclusione del primo anno della Scuola per lavorare nell’agroalimentare di Castel Cerreto. È infatti trascorso un anno dall’inaugurazione del Centro polifunzionale Giuliano Donati Petteni e nove mesi dall’insediamento nel centro della “Scuola per lavorare nell’agroalimentare” gestita dalla Fondazione Maddalena di Canossa.  Ben cento studenti hanno avviato il proprio percorso di formazione professionale in quella che può essere vista come una “colonia agricola 2.0.” con l’obiettivo di diventare, nel corso del triennio di studi, operatore agricolo, figura professionale in grado di operare su tutte le fasi della filiera, dalla produzione della materia prima in azienda, fino alla trasformazione.

Luca Nobili, direttore della scuola, dichiara: «Quello appena concluso è stato un anno molto positivo, collaborativo e proficuo, che ha rappresentato anche un ottimo punto di partenza a livello di partecipazione dei ragazzi e di collaborazione delle realtà del territorio. È stato un anno ricco di contenuti importanti e particolarmente apprezzato e questo ci infonde molta fiducia per il futuro della Scuola».

Le lezioni si sono svolte presso gli spazi del centro polifunzionale, dotato di laboratori attrezzati, serre e terreno didattico. Inoltre, i ragazzi e le ragazze hanno avuto l’opportunità di mettere le mani in pasta, o meglio, direttamente nella terra, collaborando con i partner del territorio che hanno offerto agli studenti la possibilità di effettuare stage. In questo modo, le nuove generazioni di lavoratori si sono incontrate con le effettive esigenze occupazionali delle aziende, fatto non da poco considerato che, in generale, oggi quattro aziende su dieci non trovano i profili richiesti, ma contemporaneamente il venti per cento dei giovani non studia e non lavora.

Luigi Sorzi, presidente della Fondazione Istituti Educativi sottolinea: «Questo è un anno che possiamo definire sperimentale, ma comunque ricco di incontri, collaborazioni e lavoro. I cento ragazzi del corso di “Operatore e Tecnico agricolo”, ricalcando i passi dei loro piccoli antenati della Colonia agricola di inizi 900, hanno iniziato a scoprire il borgo cerretano, a conoscere gli imprenditori agricoli locali e le loro produzioni diversificate, dalle colture intensive, a quelle biologiche, a quelle orticole e florovivaistiche. Si sono ben integrati anche con le realtà sociali e associative del territorio, dando vita a proficue collaborazioni. La Fondazione Istituti Educativi di Bergamo è orgogliosa di aver scommesso sulla formazione professionale al Cerreto, tanto più che nel mese di luglio verrà avviata anche la formazione per gli adulti. L’avventura è appena cominciata».

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