Lunedì in Sant'Agostino

Fine mandato: il rettore Morzenti Pellegrini saluta l'università davanti alla Casellati

Al via il nuovo anno accademico. La lectio magistralis sarà tenuta da Franco Locatelli, presidente del Cts. Una settimana dopo, l'elezione del nuovo timoniere

Fine mandato: il rettore Morzenti Pellegrini saluta l'università davanti alla Casellati
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Lunedì 18 ottobre alle 10.30, nell’aula magna di Sant’Agostino, sarà inaugurato il nuovo anno accademico dell’Università di Bergamo. Ospite d’onore la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. La lectio magistralis, dal titolo: “Dopo la pandemia: il valore della conoscenza e della solidarietà”, sarà tenuta da Franco Locatelli, il bergamasco presidente del Consiglio superiore di sanità. A seguire, la prolusione e il saluto di fine mandato del rettore Remo Morzenti Pellegrini.

Una chiusura in grande stile per Remo Morzenti che sei anni fa aveva esordito con un ospite ancora più prestigioso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dalla prima alla seconda carica dello Stato con in mezzo una corsa a rendere ancora più grande e attrezzata la nostra università, che nel prossimo futuro potrà usufruire dei grandi spazi dell’ex Accademia della Guardia di Finanza e delle ex caserme Montelungo e Colleoni. Il rettore tornerà ai suoi insegnamenti, ma c’è chi sussurra di prossimi importanti incarichi...

Una settimana dopo, lunedì 25, l’università andrà alle urne per scegliere il nuovo timoniere. La novità di queste elezioni è che per la prima volta su quattro candidati ben tre sono donne, elemento che fa pensare alla possibilità che l’università di Bergamo per i prossimi sei anni possa essere guidata da una docente. I candidati sono due ingegneri, una economista e una linguista. Sergio Cavalieri è professore di Operations Management; Caterina Rizzi è laureata in Fisica e insegna Disegno tecnico industriale; Giovanna Dossena è docente di Economia e gestione delle imprese e Piera Molinelli è professoressa di Glottologia e Linguistica. Riceveranno un’eredità importante e un’università che ormai ha ampiamente superato i ventimila iscritti e si è affacciata alla stagione del post Covid.

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