I dati degli Sportelli Psicologici: giovani meno ansiosi, ma più preoccupati per la scuola
Rispetto al 2021-2022 i disturbi d'ansia sono calati del 3%. Aumentano del 4,6% invece i casi di preoccupazione per problemi scolastici
Sono ventotto le scuole superiori della provincia di Bergamo che nell'anno scolastico passato, quello 2022-2023, hanno aderito alla rete delle Scuole che Promuovono Salute (Sps) e attivato il servizio di Sportello di ascolto psicologico, con la funzione di ascolto rivolta a studenti e adulti. Sono otto professionali, tre tecnici, cinque licei; cui si aggiungono tre istituti con sia professionale sia tecnico; due con professionale, tecnico e liceo; e sette di tecnico e liceo. Il totale di studenti coinvolti, in calo rispetto ai 1.274 del 2021-2022, sono stati 1059 nel 2022-2023. Il Servizio ha intercettato anche 554 adulti, coinvolti per accesso spontaneo o per ingaggio da parte dello psicologo.
I dati del 2022-2023
I dati ricavati nell'ultimo anno scolastico di attivazione dello sportello evidenziano come il disagio interiore (percentuale al 20,58 per cento) e i problemi scolastici (al 17,85 per cento) rappresentino i motivi decisivi cha hanno fatto scattare negli studenti la scelta di rivolgersi allo sportello di ascolto. Se alla percentuale relativa al disagio interiore si sommano quelle di disturbi d'ansia e disturbi dell'umore - che insieme rappresentano i tre elementi della sfera dell'emotività - si tocca una percentuale di poco inferiore al cinquanta per cento. Sono quindi i disturbi della sfera emotiva quelli in assoluto più diffusi.
Intercettate anche problematiche gravi
Gli sportelli psicologici scolastici intercettano anche problematiche di particolare maggiore gravità (disturbi alimentari, agiti autolesionistici, maltrattamento/abuso, abuso e dipendenza comprese dipendenze comportamentali), che rappresentano il 4,16 per cento delle richieste. La percentuale può sembrare bassa, ed è anche diminuita rispetto allo scorso anno quando era pari al 5,2 per cento, ma è comunque significativa, perché indica come la scuola possa diventare un presidio importante per rilevare e individuare anche i casi più gravi.
Meno ansia, più problemi a scuola
Sono diminuiti i disturbi d'ansia, con un -3 per cento (che però restano a un +4,6 per cento sul 2018-'19, anno pre pandemia). Questi colpiscono in particolare le femmine, che tendono a sviluppare maggiormente problemi familiari, problemi sociali e disturbi del comportamento alimentare. Aumentano invece le situazioni che riferiscono problemi scolastici (+4,1 per cento su A.S. precedente) e che sono generalmente più diffuse, insieme al controllo dell'aggressività e della rabbia, tra i maschi.
Lo psicologo non è un tabù
Il dottor Giuseppe Matozzo, Direttore sociosanitario dell'Agenzia di tutela della salute di Bergamo, sottolinea: «Lo psicologo a Scuola non deve essere visto come un tabù: al contrario, è una figura di grande rilevanza professionale e sociale, un alleato dell’adolescente nei rapporti con i pari, la famiglia e i contesti scolastici ed extra scolastici, oltre ad essere il trait-d’union tra tutte queste situazioni. Lo strumento dell’ascolto, e i dati di attività di questo Anno Scolastico lo confermano, nell’ambito ove i ragazzi vivono la socialità accanto all’istruzione, è un grande supporto per tutto il sistema scolastico».
Fare rete
I vantaggi offerti dal progetto di ascolto della Rete Sps derivano dall'alto livello di integrazione dei servizi rispetto agli sportelli di ascolto attivi fuori da tale progettualità. Questo perché lo psicologo della Rete non si trova a gestire in solitaria la situazioni che si trova ad affrontare, ma è inserito in una rete che facilita, da un lato, il confronto tra le esperienze e le strategie per la gestione delle criticità adottate dai singoli psicologi e, dall’altro, grazie alla mediazione di Ats Bergamo, il confronto con gli operatori dei Servizi Territoriali.